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e di cosa si possa fare o non fare nel compiere i gesti quotidiani. Solo che non
è tutto spiegato chiaramente, non c’è una legge ufficiale che dica cosa sia
permesso fare o cosa non sia permesso. E in questa incertezza legiferativa, ci
“sguazzano” le forze dell’ordine che vanno in giro e fanno i cazzi che vogliono,
intanto possono dire che lo fanno per la “sicurezza nazionale”. Ma certe cose
sono un po’ estreme. Infatti succede che, per sicurezza e per evitare casini e
discussioni proprio con le forze dell’ordine, Poli decida di stare in casa e,
per passare il tempo, si guardi i filmati delle interviste di fine partita del
venerdì di qualche mese fa. Ad un certo punto vede l’intervista, ormai entrata
nella storia, dove Attila per la prima volta starnutisce in faccia allo Zar;
appena si sente il rumore dello starnuto, un elicottero della Polizia arriva al
palazzo di Poli, gli puntano un faro sulla finestra, come si vede nei film
d’azione americani, un Poliziotto con un megafono grida “venga fuori
immediatamente, con la mascherina e il certificato di negatività al Corona Virus
bene in vista! non faccia sciocchezze!”. Solo che Poli è in botta e non si
accorge di niente, tanto più non penserebbe mai che potesse succedere una cosa
del genere, quindi continua a guardarsi il video. I Poliziotti, vedendo che non
esce nessuno, decidono di procedere, tanto la legge glielo permette. Così si
avvicinano al palazzo, tirano sul terrazzo di Poli una corda e poi si calano in
una decina, come in “Zero Zero Zero”. L’ultimo, quando è alla distanza gisuta,
si dà lo slancio, fa dondolare la corda avanti e indietro e, alla quarta
oscillazione, sfonda con gli anfibi militari la finestra della casa di Poli, gli
altri entrano tutti dietro di lui, neanche fosse la breccia di Porta Pia. Il
capo, armato di M-14 a colpi ripetuti, grida “FBI, FBI!!! Fermo dov’è. Ha
starnutito!!!! Non faccia una mossa, metta questa e ci segua”. e gli tira in
faccia un casco della Momo omologato per le gare di moto GP. Solo che Poli, come
detto è in botta, e se lo prende dritto in faccia e gli spacca il naso come
l’aveva spaccato Tyson a Larry Holmes nel 1987, al secondo round del match
valido per il titolo dei pesi massimi WBO a Las Vegas. Il colpo sveglia Fra, che
gli dice “ma che cazzo fate? Non ho starnutito, stavo vedendo un video sul
computer” “ah, allora scusi” “e scusi un cazzo, mi avete distrutto la finestra e
sfondato il naso, non so se era il caso” “possiamo farlo: è per la sicurezza
nazionale” e se ne vanno da dove sono venuti. Al venerdì saltano per turno JBL,
Krajiceek e Attila, oltre a Santoro per il mal di schiena. Così si può fare un
video, che potete vedere, con un commento a tre in stile “Gialappas”. Le
squadre, fatte da Attila, sono un capolavoro d’arte contemporanea, un’opera di
stile ed equilibrio senza eguali, in entrambe troviamo l’essenza tecnica del
calcio, il furore agonistico della corsa, la potenza della forza fisica e tanta,
tanta, tanta, tanta, tanta, tanta, tanta ignoranza calcistica. Infatti inizia la
partita e i primi dieci minuti sono all’insegna
dell’equilibrio e lo voglio dire perché, nella telecronaca, non è stato
messo in evidenza a dovere questo aspetto e non è stato ,praticamente ,mai
detto. Poi ecco arrivare l’ignoranza, con gente che comincia a giocare ognuno
per sé, pensando ai cazzi propri e ai propri interessi invece che a quelli della
squadra. Così sono tiri da centrocampo, tentativi di rapine per battere una
rimessa laterale che era chiaramente degli avversari, tentativi deliberati di
sodomizzazioni a centro area mentre si battono i calci d’angolo, intanto vale
tutto perché se qualcuno osa lamentarsi, si sentirebbe rispondere “posso farlo:
è per la sicurezza nazionale”. Poi è un attimo, e la cosa degenera e si passa
dall’ignoranza alle brutture del calcio, agli insulti e alle offese perpetrate
senza scrupoli e senza alcun rispetto per questo magnifico gioco. Le pagini
tristi e buie che resteranno, come una cicatrice indelebile sulla storia di
questo magnifico gruppo. Capita che arriva una palla a centrocampo, lo Zar la
stoppa, arriva il Gatto pianissimo, con un movimento dell’anca che sembra
volerglielo mettere “al culo” sfiora lo Zar. Il Gatto che è solito asportare
menischi e malleoli senza anestesia, e insultare, subito dopo, l’avversario che
probabilmente dovrà servirsi di una sedia a rotelle per il resto della sua
miserrima vita invitandolo a non fare la scena, stavolta dice “oh, scusa Zar”, e
lo Zar come una checca, crolla al suolo e lui, che anche se un avversario lo
colpisce con una piccozza alle spalle, da vigliacco, come ha fatto Marcander con
Trotzky, non chiama comunque fallo, stavolta con voce effeminata, proprio come
se il Gatto gliel’avesse spinto nel culo dice “ohhhh, fallo” facendo vincere
così il premio per il primo fallo al Gatto. Tutto questo scempio, proprio sotto
lo sguardo vigile della telecamera. Con JBL che ancora ce ne fosse bisogno dice
di aver sentito chiaramente, i due che si mettevano d’accordo prima di entrare
in campo. Così all’azione dopo, Zapatone tenta di salvare una palla dalla
rimessa laterale,
ma non ce la fa e così,
ispirato dal “teatrino” del Gatto e dello Zar di pochi secondi prima, cosa fa?
Facendo vedere che è incazzato per non essere riuscito a salvare il fallo
laterale, prende il pallone e con un calcione , lo butta dai campi da tennis e
vince il premio Cesar Prates. scrivendo anche lui una pagina tristissima nel
libro del venerdì. A quersto punto, mancando il “primo palo”, Pietro decide di
adeguarsi: ,blocca un pallone, poi lo lancia in aria e, con tutta la forza che
ha, da un metro cerca di colpire il palo della sua porta, ma essendo andato nel
“balordone” perché su un tiro di Zapa ha respinto male il pallone e ha regalato
il gol allo Zar, è ancora un po’ agitato, manca il palo e prende in piena faccia
Baresi che stava andando a bere dalla sua bottiglietta di Gatorade che tiene
sempre a bordo campo, che poi non ce n’era neanche più perché, poco prima, con
una delle sue belle puntate il Miche aveva colpito proprio la bottiglietta
rovesciando a terra tutto il Gatorade. Essendo in tre a commentare, si può
seguire tutto così, dopo il pareggio del Miche, Attila dice ”il prossimo che
segna, vince la bottiglia….e in più c’è un bel premio Piatek, che lo vince JBL
se non lo vince nessuno segnando due gol di seguito”. Appena sente questa cosa
JBL passa dal commento pacato e molto tecnico, fatto fino a quel momento, a un
commento in stile “Mario Zampa” noto commentatore Romano e Romanista che diventa
matto quando commenta le partite della Roma. Ad ogni azione comincia a gridare
di marcare il Miche di spaccargli una gamba e di non fargli fare il secondo gol
consecutivo. Così, quando Zapatone segna il gol del 2-1 e va sotto la telecamera
ad esultare scivolando a terra in tuffo di pancia, gli grida “grande Zapaaaaaa,
mi hai salvato il premio” e Attila “si, ma non cambia un cazzo: se segna un
altro gol Zapa, il premio lo vince lui” e JBL, che non ci aveva pensato, resta
per dieci minuti come Charlie Chaplin nei suoi film: muuutooooo! Poi gli va
ancora bene perché a segnare è Poli che fa 2-2. Ma quando, dopo una decina di
minuti, il Miche, come direbbe Sandro Piccinini “Proprio lui !!”, fa doppietta
in pochissimo tempo, porta i suoi sul 4-2 e vince il premio Piatek, è la
disperazione per JBL mentre invece Santoro, che non si faceva mai intervistare a
fine partita per non farsi riprendere dalla telecamera, si lancia in un ballo
indiavolato, organizza un trenino in stile capodanno e tira su un carnevale di
Rio tutto a favore di camera per la gioia che JBL non possa vincere il premio.
Sul 4-2 ecco il momento che, invece, aspettava Attila: lo Zar riceve palla, si
libera di un avversario e, davanti alla porta in completa e totale assenza di
coordinazione, come è tipico delle sue caratteristiche, con una bella scarpata
butta il pallone a bagasce. Attila prende un foglietto che aveva in tasca e,
completamente pazzo di gioia e quasi al culmine dell’eccitazione, al limite
dell’orgasmo legge una riga di insulti che si era preparato in negozio, prima
della partita, perché sapeva che lo Zar avrebbe fatto questa cagata; così
variegati, articolati e di forma grammaticale eccelsa che, a un certo punto,
scende Dio dal cielo, si avvicina ad Attila e gli dice “guarda a me hanno detto
veramente di tutto, mi hanno accostato a quasi tutti gli animali del pianeta, mi
hanno detto che ho fatto i lavori più svariati anche quelli più adatti alle
donne, hanno coniato addirittura nuovi aggettivi mettendone insieme due e
facendo nascere così un nuovo aggettivo, che visto l’uso, diventato in poco
tempo comune, è entrato addirittura a far parte del nuovo vocabolario Italiano,
ma una serie così variegata, assemblata con sapienza, con padronanza della
lingua Italiana ,messa insieme con criterio e con una connessione che si capisce
al primo ascolto, con metafore così ardite e ricercate e assiomi linguistici mai
sentiti prima, da rendere il tutto quasi una poesia, non l’avevo davvero mai
sentito. Davvero complimenti” e gli dà la mano. E Attila “eh no bestia: hai
fatto cadere sul mondo questa cazzo di “piaga” del Corona Virus e non sai
neanche le regole di base? Un metro di distanza e niente strette di mano!”. Dio
fa “hai ragione, avevo dimenticato. Comunque sono quasi geloso dello Zar che si
è beccato questa riga di insulti”. Zar che invece non è contento e tornando in
difesa ,si gira verso Attila e gli dice “se mi dici ancora qualcosa ti spacco i
denti”. Dio se ne va, scuotendo la testa e dicendo “peccato, non sa apprezzare
le cose belle della vita!” mentre va via Zico gli grida “scusa Dio, non è che
potresti farci un favore? Fai venire i piedi dritti al Gatto, che magari
vinciamo la partita” e Dio “mi spiace, ma per i miracoli devi rivolgerti a mio
figlio. Puoi telefonare tutti i giorni, esclusa la domenica, e il venerdì e il
sabato che precedono Pasqua che ha un po’ di impegni” e sparisce in un lampo
luminoso. Sul 4-2 i viola sembrano avere la partita in mano, ma Zapa la riapre
segnando il 4-3. Poi il Miche tira, ma si fa male alla gamba, si ferma un attimo
e poi riprende. Essendosi fatto male, dovrebbe cercare di non sforzare la gamba,
ma continua a giocare. Zapa, in grande serata, segna ancora, poi “outta of
nowhere” come un RKO di Randy Orton, Tarzan fa un lancio perfetto per Baresi che
manca di pochissimo il gol. Se l’avesse fatto con lancio perfetto di Tarzan e
gol di Baresi, sarebbe stata davvero l’apocalisse, la fine del calcio e si
sarebbe finita lì la partita, con Tarzan che avrebbe addirittura pagato il campo
al Vecchio. Ma purtroppo non è andata così, purtroppo soprattutto per il Miche,
perché nella sua totale ignoranza calcistica, e nella sua ricerca del gol ad
ogni costo, se ne sbatte i coglioni se un secondo prima si era fatto male alla
gamba. Quando vede un pallone vagante a centrocampo, carica il gambone come
fosse l’ultima partita che gioca e, probabilmente lo sarà, tira una cannonata di
totale ignoranza e crolla a terra gridando e tenendosi la gamba. Zico, che
quando il Miche fa qualcosa che dice una delle sue frasi storiche è sempre nelle
sue vicinanze, lo sente dire “eh stavolta mi son fatto male sul serio” e in
effetti è così. Vedendo come lo portano fuori a braccia JBL e Tarzan si pensa
che si possa essere polverizzato il crociato. Magari le prossime partite le
giocherà in porta. Lo portano fuori a braccia Tarzan e JBL e sembra di vedere
Triple H, Undertaker e Shawn Michaels dopo l’incontro tra il “Triplo” e il
Deadman di Wrestlemania. Quella foto era stata ribattezzata “End of an era” e
potrebbe davvero essere “La fine di un’era” e non quella del “Cinghiale bianco”
ma bensì quella del “caccaro con la giacchetta di nappa e gli stivaletti di
pelle con la cerniera interna”, perché dopo l’infortunio di inizio stagione
dell’anno scorso, dal quale non ha mai recuperato appieno, se questa volta si è
disintegrato il crociato, magari anche con l’interessamento del tendine rotuleo
o anche se gli fosse andata “meglio”, e si fosse “solo” che strappato il gemello
anteriore o il tricipite femorale, non solo sarebbe la fine della sua era, ma
sarebbe anche buono che riuscisse a tornare a camminare che poi voglio vedere a
tagliare i capelli tutto così. Naturalmente, a parte JBL, non se lo augura
nessuno che questo sia la realtà sono solo ipotesi fatte da persone che basa la
propria conoscenza ortopedica sull’ignoranza totale in materia, ma qualcosa
bisogna pur scrivere. A questo punto della partita mancano ancora dieci minuti.
Attila fa “va bene, entro io al suo posto” e Poli che nonostante Attila sia
molto più fresco del Miche, crede tanto in lui che dice subito “comunque la
partita finisce come siamo adesso 4-4, che poi va a finire che devo anche
perderla”. Così la partita viene omologata sul risultato di parità, ma Attila
potrebbe scrivere la storia: palla alta a centro area, girato spalle alla porta
con il maglioncino di poliestere e cotone, i Jeans e i mocassini da meridionale,
Attila colpisce di mezzo esterno al volo ma Ezio gli chiude la pagina del libro
di storia, facendo una parata incredibile. La palla resta lì, Attila pensa già a
cosa fare dopo aver segnato: eseguire, a favore di camera, tutto il Musical
degli “Abba” “Mamma mia!”, correre come un pazzo denudandosi come fosse Achille
Lauro, tirare una testata fortissima all’incrocio degli occhi a JBL per poi
scambiarsi un doppio cinque alto con salto con Santoro, e diventare l’idolo
incontrastato del gruppo. Scrivere un libro dove racconta tutta la serata che ha
avuto come epilogo quel suo magnifico gol e fare il “firma copie” alla
Feltrinelli di Genova il lunedì dopo la partita degli Harlem Globe Trotters alla
Fiumara. Ma ci penserà dopo. Vede il pallone lì fermo al centro dell’area, con
Ezio ancora mezzo agonizzante per aver respinto con lo sterno il suo primo tiro,
picchia due volte la punta del mocassino per terra, per sistemarselo per bene,
si avventa sul pallone come lo squalo del film “Lo squalo” di Steven Spielberg,
si avventa sulla sua prima preda, e spara una cannonata come se da quello
dipendesse la sua intera esistenza. Ma quell’infame di Ezio ci mette il suo
piedone taglia 52 e gli para il tiro, negando a Attila il gol e a tutti i
presenti alla partita, ma anche alle migliaia di migliaia di persone che
guarderanno il video, uno degli spettacoli più belli ai quali avrebbero potuto
assistere nella loro vita. Uno
spettacolo di pura genuina, finissima ignoranza intellettuale e sportiva che si
sarebbe protratto fino a notte inoltrata con JBL a fare le riprese fino
all’alba, quando Attila avrebbe finito di esultare e i due avrebbero lasciato il
campo, scavalcando il cancello dell’entrata, ormai chiuso da ore. Invece niente,
Attila ci rimane così male che non sente neanche i complimenti di Poli che gli
dice “cazzo, che numero! Dovresti sempre giocare coi jeans” e Zico “grande
Gomorra, grande gesto tecnico” e Zapa “vai a fanculo, potevi anche passarla”.
Niente, non sente niente, vede solo un grande quadro bianco con i disegni della
sua esultanza che svaniscono come neve sotto i raggi del primo sole caldo di
primavera .Va in “depre” come Zapa e il Miche quando non riescono a segnare nei
primi venti minuti di partita. Attila ci credeva perché anni fa, durante un
ultima partita stagionale, aveva fatto le riprese e negli ultimi cinque minuti
di partita aveva giocato in bermuda t-shirt e scalzo, e su un lancio ormai
leggendario di Tarzan, aveva fatto gol al Gallo. Uno dei momenti calcistici più
belli del venerdì. Come quella volta che Poli aveva segnato gol di tacco da
centrocampo, che resta il gol più bello di 23 anni di calcetto del venerdì … è
così Miche! e devo dirtelo anche se hai il ginocchio polverizzato e ridotto a
una granita Siciliana. Finisce così la partita, Attila chiama Gruvi e JBL per
dare i voti. Ad ogni nome che fa Attila, ognuno dà un voto diverso, con uno
scarto, uno dall’altro di almeno un punto e mezzo, e ogni volta, per decidere il
voto definitivo ci si alza le mani. Solo sul voto dello Zar si è tutti
d’accordo, ovvero non ha fatto un cazzo, ha sbagliato tutto quello che poteva
sbagliare: 4 e deve anche ringraziare che, in aggiunta, non andiamo nello
spogliatoio ad alzargli le mani. Ma per pietà poi, gli si dà 6+. Intanto il
Miche è ancora seduto sulla panchina con il ghiaccio sul ginocchio. Passa Poli e
gli dice “allora Miche? Come andiamo? Ce la fai per venerdì prossimo?” “ma si
Francesco, penso di sì” .Passa Santoro che preoccupato per il suo amico di
vecchia data, gli si avvicina con in mano il casco dello scooter che, per la
prima volta aveva usato al posto della macchina per venire al campo,
fregandosene dell’ordinanza per il Corona Virus che dice di stare ad almeno un
metro di distanza, si avvicina al Miche dicendo “dai Miche, che venerdì gioco e
ti faccio i lanci di quelli che piacc…..” inciampa in una piastrella non fissata
bene a terra, prende velocità nel tentativo di rimanere in piedi, ma non ce la
fa, cade di faccia , perpendicolarmente al pavimento e cadendo, dà una cascata,
proprio con il casco della moto, al ginocchio infortunato del Miche”. Miche che
urla così forte che gli operai della Fincantieri di Sestri escono perché pensano
che sia suonata la sirena di fine turno. Anche Tarzan, che stava uscendo dallo
spogliatoio sente il rumore secco del tendine rotuleo che si rompe, e si avvolge
come l’elastico della tapparella su se stesso. Poli che, ancora in botta, ha
assistito alla scena, ha guardato il Miche e gli ha detto “e adesso Miche? cosa
mi dici? Ce la fai a giocare venerdì prossimo?”. Il Miche che,c ome Sheldon
Cooper non capisce il sarcasmo, fissa Poli senza dire niente, Poli lo fissa a
sua volta e i due sono ancora lì.