“infatti, Zar, ti chiedo scusa e, bada bene, ho detto scusa, ma potresti non bestemmiare perché dà molto fastidio a Pietro e Jack?” ”ecco, la bestemmia la censuri perché dà molto fastidio a Pietro e Jack, non puoi censurare anche le parolacce che dà molto fastidio a me leggerle?” ”no, non posso censurare anche le parolacce perché se no ci sarebbero più asterischi che parole e poi cosa rompi il cazzo che te il giornalino non lo leggi neanche?!” “ma t’ho detto che lo legge mio figlio!! L’altra volta eravamo lì che guardavamo la partita e gli ho detto “come è noiosa questa partita” e lui mi ha risposto “e se è noiosa, cambia canale e non rompere i coglioni” e io gli ho detto “ma non posso farlo, perché non mi ricordo dove ho messo il telecomando” e lui “e se non puoi farlo allora non ti lamentare, imbecille, non ci rompere i coglioni e non ti lamentare!!”. Dai, non va bene così” “a parte che quelle espressioni sono tratte da “La Zanzara” di Cruciali su Radio 24 e non dal giornalino, quindi deve aver sentito la radio e quindi non è colpa mia e comunque cosa vorresti che facessi?” ”che scrivessi in maniera diversa. L’Italiano era l’unica materia che andavi bene ai tempi della scuola, quindi puoi scrivere un giornalino senza volgarità e anche senza scene di violenza come testate in faccia, o porte di taglio dalla parte delle mappe” ”e va bene, proviamo…” Entrando negli spogliatoi Zapa non si accorge che dietro di lui c’era ancora Zico che è stato ad ascoltare le lamentele dello Zar e ha chiuso la porta senza guardare, dietro di lui Zico è riuscito a fermarla con la mano e Zapa, accorgendosi che ha rischiato di fargli male gli ha detto “scusa, Zico non ti avevo visto, non volevo arrecarti qualche danno” e Zico “figurati, Zapa, non ti preoccupare so che hai il diabete e queste cose possono capitare” va bene così, Zar?” ”si, mi sembra molto più bello ed educativo per chi legge” “e te Tarzan, cosa ne pensi?” ”non funzioonaaa, il giornalino così è lento, lentoooo!” ”vedi Zar? Così andrebbe bene solo a te” “ma no, aspetta, chiedi a Zapa”. Pancrazio che stava uscendo dalla doccia cercando di farsi strada tra gli altri tutti nudi in coda, come alla visita militare, in attesa di fare la doccia, e per evitare di sfiorare il cazzo di qualcuno ha fatto un salto giù dallo scalino ha appoggiato male il piede con lo scarpone della Slazenger ed è scivolato andando a dare un testata nella bocca dello stomaco al Kaiser che ha vomitato il pranzo di Pasqua e gli ha detto “ma porca puttana, stai attento cazzo, sei uno stronzo” e lo Zar “e no, così non va bene, hai iniziato a scrivere parolacce ancora prima di chiedere a Zapa se gli piaceva” ”scusa Zar, hai ragione. Zapa ti piace quel pezzo di giornalino sopra che ho scritto senza parolacce?” ”ma non mi rompere i coglioni, non me ne frega un cazzo se scrivi o meno parolacce sul giornalino, quello che mi fa incazzare è quella grandissima testa di cazzo del Kaiser che si incazza sempre con me che ho il diabete e siamo entrambi della Cantera” e Attila “visto Zar?SpiaZe” “va beh, se vuoi continuare a scrivere così, fallo ma almeno al mio personaggio non fare dire le parolacce, questo almeno puoi farlo, no?” “non lo so, non ti garantisco niente” “ma allora vattela a prendere nel culo, e mentre vai, visto che ora sul giornalino facciamo addirittura viaggi nel tempo, perché non apri un bello stargate qui al centro del campo e ti proietti nel novembre del 1971 e convinci tuo padre ad andare al cinema la sera che ti ha concepito?” e Zico “ehhhh, ma questa è brutta Zar, è molto gravehhh” “si, come quella di Bocelli che dice “sette in buca d’angolo mentre sta giocando a calcio balilla?!” “no, no quella è bella! è belleesseeemaaa” e Tarzan “ma non ricominceremo mica a discutere su quali battute sono accettabili e quali no?Ne abbiamo già discusso, ad una certa poi stufa” e Attila “si, è vero basta con ste puttanate, parliamo d’altro. Settimana scorsa è venuto in sede Porcu’” ”noooo, veramente? E cosa dice di bello?” ”niente, che va in bicicletta, che anche se si era rotto il legamento crociato non si è operato e va a sciare perché si è rinforzato i muscoli che lo sostengono andando in palestra” ”ah, e che a te non te ne poteva fregare di meno glielo hai detto?” “si, naturalmente e così siamo finiti a parlare di calcio” ”ah, e per chi faceva il tifo Porcu’, che non me lo ricordo più” Attila si mette a correre e mima il volo di un aereo e Zico “ma vattela a prendere nel culo, basta con sta storia del Toro e di Superga”. Al momento di andare a casa lo Zar fa “Attila hai prenotato il campo da padel li da te?” ”ci sono andato ma era tutto pieno” ”allora prenota da un'altra parte dove abbiamo giocato con Baresi l’altra volta, in Villa Gavotti” ”e cccooomeee maiiii avete giocato con Baresi in Vialla Gavotti e a me non mi avete chiamato? E cccccomeeeee maaaaiiii Baresi ha giocato a padel che ha male al ginocchio e non viene neanche a giocare?” “cosa c’è di bello che non capisci un cazzo. Ho detto “dove abbiamo giocato con Baresi l’altra volta, virgola, in Villa Gavotti che sono due cose diverse, in Villa Gavotti ci ho giocato con i gemelli” “e allora come faccio a prenotare in villa Gavotti se non ci ho neanche giocato e non so neanche dov’e’?” “ma sei li’ tutto il giorno che non fai un cazzo, vai a cercare il numero su internet e telefoni” ”e perché non ci telefoni te che ci hai giocato e quindi avrai anche il numero?” ”perché non ho tempo ed è già tanto che vengo a giocare a padel con voi stronzi. E continui a farmi dire parolacce!! Non la vuoi proprio capire, brutta testa di cazzo con la gobba, che non devi scrivere che dico parolacce?! Porca di quella puttana impestata!!” Attila telefona subito  alla piscina di Villa Gavotti “scusi volevo sapere se c’era la possibilità di prenotare il campo da padel per lunedì dalle 20 alle 21 e 30”. Il campo di villa Gavotti, essendo un po’ imboscato, non riceveva una richiesta di prenotazione dal marzo 2021 primo giorno di riapertura dei centri sportivi dopo le chiusure ridicole di quel bastardo di Speranza, ma per far vedere che il centro sportivo è efficiente e organizzato la segretaria ha detto “un attimo che guardo” e poi come le puttane dell’Ippopotamo Rosa quando sono entrati Fantozzi, Filini e Calboni dopo mesi che non entrava nessuno, ha preso una racchetta e una pallina e si è messa a fare due palleggi contro il muro per far sentire ad Attila che c’era qualcuno che stava giocando. Poi ha ripreso il telefono e ha detto “guardi c’è proprio giusto quell’ora e mezza lì libera, ci vediamo lunedì?!” “va bene, a lunedì, grazie”. Lo Zar tutto contento, perché finalmente poteva far vedere i progressi che aveva fatto in questi due anni con lezioni da 250 euro l’ora con Navarro e Di Nenno nella loro accademia a Santiago de Compostela fa “ohhhh, vedi Attila che sei vuoi sei performante non solo ad organizzare partite di calcetto?!” ”primo sono sempre stato bravo ad organizzare le cose anche prima del venerdì di calcetto. A Roccaforte, da piccolo, ho portato il Subbuteo che nessuno conosceva e ho organizzato tornei che veniva gente anche da Frabosa Soprana solo per veder giocare le partite, ho organizzato le mini olimpiadi dove facevo anche incontri di boxe dove il mio amico Bicio mi chiedeva di farlo combattere contro suo cugino che gli stava sul cazzo, così poteva pestarlo come il sale e poi ho tirato su una squadra tra i miei amici e l’ho chiamata “Olimpia” che facevamo anche gli allenamenti tre volte a settimana e avremo partecipato anche al Torneo di Lurisia se non avessimo fatto un amichevole di preparazione contro la squadra dei fratelli più grandi di Fabrizio Pugliese, dove c’erano anche Marco e Italo, due gemelli che durante l’Inverno giocavano pilone e tallonatore nei Lyons Rugby Piacenza e non l’abbiamo finita perché al ventunesimo del secondo tempo eravamo rimasti in 7 e nel calcio a 11 se una squadra rimane in 7 perde a tavolino” “e cccoomeeee maaaiiii siete rimasti in sette? E cccooomeeee mai dove giochi te succede sempre casino e vi hanno espulso in quattro?!!” “...secondo non ci hanno espulsi in quattro ma ci hanno spaccato quattro giocatori, a me su un corner, stavo per spazzare via il pallone quando Sergio Pugliese, fratello di Fabrizio che giocava con noi e che l’altro suo fratello, Luca, lo aveva spaccato pochi minuti prima con una gomitata in faccia, facendo finta di fare il numero di Ardiles in “Fuga per la vittoria” quando ha agganciato il pallone con le gambe, dietro di lui e si è fatto passare il pallone sopra la testa, saltando l’avversario, ha agganciato la mia caviglia, invece del pallone e se l’è fatta passare sopra la testa e ho camminato con le stampelle per il resto dell’estate. Che se non avessimo fatto quella partita, il torneo l’avremo anche vinto, e terzo…”. Lo Zar si gira da suo figlio e gli fa “hai sentito Luca, lunedì andiamo a giocare a padel!! Io e te, padre e figlio, contro quegli stronzi di Attila e Zico. Così metteremo in pratica tutto quello che ci hanno spiegato Navarro e Di Nenno e li umiliamo in due set 6-0/6-0 e rinsaldiamo ancora di più il nostro bellissimo rapporto e tra tanti anni ci ricorderemo anche di questa serata” ”ah, Papi, perché 6-0/6-0? Facciamo al meglio dei tre set? Visto che giochiamo un’ora e mezza non possiamo fare al meglio dei cinque?” ”si, hai ragione figlio mio. Facciamo al meglio dei cinque così gli facciamo 6-0 nel primo set, 6-1 nel secondo, almeno fanno “il gioco della bandiera” e nel terzo…” e il Berna “...nel terzooo questooo !!” e truuunnn una testata in faccia a suo padre che quando si riprende deve ricordargli che lunedì vanno a giocare a padel perché suo padre se lo era dimenticato. Al lunedì si va tutti al campo in Villa Gavotti. Attila che non si è ancora ripreso dalle fatiche del venerdì e riesce a malapena a camminare, per evitare di doverlo fare per chilometri, perché Tarzan parcheggia fuori dalle direttrici, va in macchina con Zico, che è l’opposto dell’ex giocatore di football, pigro al punto di prendere la macchina anche per andare in bagno in casa. Infatti arriva in Villa Gavotti e per essere vicino al campo ci parcheggia direttamente dentro. La segretaria gli dice “scusi, scusi e badi bene, le chiedo scusa, ma non si può parcheggiare lì, anche perché se no dove giocate?” e Attila “e c’ha ragione pure questa però” ”e va beh ma dove parcheggio allora?”. Alla fine trova un compromesso, sfonda il banco del bar del campo e mette la Civic davanti al frigo. Tarzan invece, ha ritenuto che parcheggiare fuori dalle direttrici fosse parcheggiare nella via principale di Borgoratti. Così arriva un po’ in ritardo e quando arriva vede Attila che si sta provando la nuova maglia che ha appena comprato da un banchetto appena fuori dal campo. Lo guarda e gli dice “e cccoomeeee mai non sei venuto in macchina con me? E ccccomeeeee mai ti sei comprato una maglia da padel dal solito banchetto dei due della ’ndragheta? Fammela un po’ vedere”. Le maglie da padel del tour professionistico sono come quelle da calcio con il nome scritto dietro la schiena, Tarzan, sapendolo, gira la maglia  e legge “Attila” e gli dice “ah, ti sei fatto fare la tua maglia, te l’hanno preparata al momento?” ”no, ce l’avevano già pronta” ”e questa scritta sul colletto?” ”è la mia firma”. Tarzan subito non capisce e fa “e perché ti saresti firmato la mag…” poi realizza “no, no, dimmi che non è vero! dimmi che non hai fatto quello che sto pensando perché sarebbe davvero na robba increddibbile, allucinante” e Attila “non so cosa stai pensando però al banchetto avevano questa mia maglietta con la mia firma autenticata e me la sono comprata” ”ma non è possibile, dai! ti sei comprato la tua maglia firmata dai due della ‘ndrangheta e l’hai pagata 750 euro??!!!” ”si, come fai a sapere il prezzo?” ”perché te l’hanno già buttata nel culo con le maglie di Zapa e del Kaiser la settimana scorsa!! Ma non ti ricordi? Ma questa le supera tutte, la tua maglia con la “tua” firma! Ma non hai pensato che potevi comprarla senza firma e poi firmartela da solo?” ”si, ma non avrebbe avuto il certificato di autenticità” ”e certo, come ho fatto a non pensarci: se te la fossi firmata da solo avresti avuto il dubbio che non fosse la tua firma autentica, invece questa ha il certificato e quindi è sicuramente la tua. E quando l’avresti firmata?” ”in effetti questo particolare non me lo ricordo, però se ha il certificato di autenticità vuol dire che comunque l’avrò firmata” ”ma naaturaaalmenteee, se ha il certificato di autenticità alzo le mani” Attila, che non è come il Miche, e capisce l’ironia e il sarcasmo fa “scusa Tarzan, ma cosa ci sarebbe che non va?” ”cosa ci sarebbe che non va?!! Che ti sei fatto inculare 750 euro da quei due della ‘ndrangheta come lo vedi come motivo?” ”beh, se fosse così lo vedrei buono come motivo, ma non ti agitare che vedo che ti stanno pulsando le vene del collo e rischi che ti si strappino e devi vedere la partita di padel con il cappotto di legno”. Tarzan capisce che è una “battaglia persa” e non c’è verso di sovvertirne l’esito e quindi entra nell’impianto sportivo scuotendo la testa. Dietro di lui entra Zapa e, nel corridoio stretto incrocia due che avevano appena finito di giocare. Il primo stava dicendo all’altro “comunque se giochiamo come abbiamo giocato stasera vinciamo anche la finale” ”si, e sarebbe bellissimo. Dopo tanti anni di sacrifici siamo riusciti, per la prima volta ad arrivare in finale in un torneo, non vedo l’ora di giocare”, il corridoi è stretto e Zapa non riesce a passare e fa “scusate, scusate, se vi passo davanti ma devo andare a vedere la partita dei miei amici” passa davanti al primo stringendosi un po’ poi, mentre sta passando davanti a quello dietro, mette male il piede, perde l’appoggio e cadendo, gli dà una carcagnata con lo scarpone da sci della Slazenger sul malleolo, questo urla di dolore arriva il suo amico di corsa per vedere cosa è successo e questo, piangendo gli dice “ma sto stronzo deve venire a vedere la partita di padel con gli scarponi da sci? Ma è na robba increddibbile, guarda. La finale non la posso giocare” e Zapa “spiaZe ma vengo da Masone e quindi per forza devo mettermi gli scarponi da sci” “ehhhh, per forza, chissà quanta neve ci sarà a Masone” ”no, a Masone no, ma sul Turchino ce n’è molta” ”e allora non potevi startene a casa?” ”oh, ma io ho il diabete!” “e sti cazzi? Che me frega a me se hai il diabete?”. Zapa va da Tarzan gli racconta quello che è successo e Tarzan gli dice “beh, beehhh ammiccooo miooo, da quello che mi hai raccontato ti è andata bene che non ti abbiano rotto la faccia, perché in questo caso, che te hai il diabete con il fatto che c’è la neve sul Turchino non c’entra proprio nulla”. Intanto Attila, Zico Lo Zar e il Berna iniziano la partita. Naturalmente padre e figlio, si sono messi in squadra assieme perché essendo andati a lezione dai maestri dell’accademia di Santiago de Compostela dove son cresciuto Navarro e Di Nenno, i due giocatori più forti del circuito, pensano di vincere facile e così poi si possono parlare nell’orecchio deridendo Zico e Attila e sembra anche che la cosa funzioni perché vanno subito sul 2-0 “brekkando” Zico che non sa se giocare di destro o di sinistro. Ma poi ci prende le misure e la partita cambia tanto che Zico e Attila chiudono il primo set sul 7-5. Durante il secondo set, arriva un vecchio che si mette a guardare la partita dalla strada sopra il campo e comincia a fare commenti, a un certo punto Attila tira un rovescio nella rete e questo gli fa “”piegati”. Attila guarda Zico e gli fa “ma che cazzo vuole quel vecchio di merda? Perché non va a guardare i cantieri?” e Zico “ma è Baresi? Non hai sentito quando è arrivato che gli abbiamo detto tutti “Ciao Barre, sei ancora vivo?” ”no, non ho sentito” ”e allora dovresti metterti un apparecchio acustico” ”eh no, preferisco di no, guarda, perché ho già la gobba e gli occhiali non mi sembra il caso di mettermi anche l’apparecchio acustico” e lo Zar “allora continua a non capire un cazzo quando la gente parla”. Attila prende una pallina e comincia a farla rimbalzare sulla racchetta, come faceva all’UCAM, quando ci andava a giocare con lo Zar, ai tempi della scuola e lo Zar, che se lo ricorda, comincia a scappare perché sa che dopo i palleggi arriva la bordata addosso, ma Attila non ha più la mira dei tempi della scuola e tira la pallina e prende in faccia Zico che fa “e va bene, però allora ditelo”. Il secondo set lo chiudono ancora Attila e Zico, stavolta con un perentorio 6-2 vincendo così la partita. Si va negli spogliatoi e attaccato alla porta c’è il regolamento che dice “non denudarsi completamente quando si fa la doccia” e “vietato l’uso del borotalco”. Attila non riesce a capire “ma perché è vietato l’uso del borotalco?” e lo Zar “perché quando siamo venuti a giocare con Poli, alla fine della partita, si è seduto sulla panchina ha preso dalla borsa un piatto, l’ha riscaldato con l’accendino e ci ha steso sopra due fruste di perlata Colombiana, si è fatto due belle raglie ed è rimasto bello ingessato sulla panchina e quando sono entrati quelli che erano andati a fare le immersioni in piscina, l’hanno visto così e hanno chiamato la segretaria che gli ha detto “scusi, si sente male” ma Poli aveva già assunto la tipica posizione di uomo rettile inketato nero e non ha risposto. La segretaria ha visto un riga di perlata rimasta sul piatto e ha detto “e questo cos’è?” e io, per non farci arrestare tutti le ho datto “è borotalco, signora, è borotalco. Non si agiti che le va in blocco l’arteria safena e torna in segreteria con il cappotto di legno”. E da quel momento hanno vietato l’uso del “borotalco””. Dopo questo bel racconto che ha rallegrato un po’ la serata a tutti ci si butta tutti sotto la doccia vestiti, per rispettare sempre il regolamento e al venerdì Attila si era messo in squadra con il Berna e lo Zar, ma i due che vogliono vendicare la sconfitta a Padel gli dicono di andare nell’altra squadra insieme a Zico e dargli il Kaiser, così le squadre vedono Tarzan, Kaiser, Lo Zar, Zapa e il Berna contro Gruvi, Ferra, Zico, Alby e Attila. Il Ferra è bello carico e dopo due minuti in difesa, si sgancia in attacco e va a mettere dentro il gol dell’1-0. La cosa lo gasa a mille e pensa di poter giocare davanti e riuscire anche a tornare in difesa, ma quando torna in difesa è completamente senza fiato, così il Kaiser se ne va  via in velocità lasciandolo sul posto e mettendo dentro l’1-1 e raddoppiando due minuti dopo 2-1. Zapa che gli ha fatto l’assist si esalta “gol della Cantera!! Al torneo giochiamo noi due, con Lorenzo e Manuel!!”. Il Ferra è in totale apnea, palla dello Zar per suo figlio, che fa la stessa cosa che ha fatto il Kaiser, palla avanti, lascia sul posto il Ferra e davanti a Gruvi lo supera con un tocco di fino. 3-1 e lo Zar che parla nell’orecchio a suo figlio “grande, li stiamo umiliando di più di quello che hanno fatto loro a padel con noi” ”si, papi, stiamo andando fortissimo…. E terzoooo questooo” e truuun, testata in faccia suo padre che gli dice “ma perché? Nessuno ha detto “primo e secondo”!!”. Il Ferra si rifà un po’ delle umiliazioni appena subite battendo una rimessa laterale che va a pescare Attila a centro area, che colpisce al volo e la mette nell’angolino 3-2. Tarzan si incazza perché non accetta l’idea di prendere gol da Attila e manda in culo il Kaiser che non l’ha marcato. Poi il Ferra va segnare il gol del 3-3 e Tarzan “ma qua si sta ribaltando la situazione…” in effetti Ferra sta giocando una partita penosa in fase difensiva dove, di solito, riesce ad esprimersi al meglio, e sta giocando alla grande in attacco, con due gol e un assist, dove, di solito, non riesce a centrare neanche la porta. Alby porta avanti i suoi 4-3 ma gli risponde subito lo Zar, che avvelenato va a ribaltare il punteggio con una doppietta 5-4. Zico, che sta giocando alla grande riporta il risultato in parità 5-5 ma il Kaiser, na robba increddibbile, fa 6-5 e prima tripletta personale. Poi lo Zar e Zapa incanalano il risultato verso la vittoria 8-5. Il Ferrra capisce che la partita è andata e fa “posso andare a fare la punta” e Zico “ma l’hai fatto fino adesso!” e il Ferra va anche a fare gol tripletta anche per lui e 8-6. Zapa la richiude subito 9-6. Ma Zico fa 9-7 e si potrebbe riaprire del tutto se la fortuna non si accanisse contro Alby che prende due pali nella stessa azione. La cosa lo fa innervosire e quando gli va sotto il Berna gli dice “però non usare i gomiti che se no ti passo da parte a parte” e Attila “eh ma non prendertela così, Alby, giochiamo per divertirci, stai un po’ più sciallo”. Zico la riapre davvero con il gol del 9-7 che gli permette di fare tripletta anche a lui. Sul 9-8 ci prova Attila ma Tarzan la devia in angolo col piede con la gotta e salva il risultato poi è proprio lo Zar che chiude la partita 10-8 e vittoria del rancore e della vendetta dello Zar e del Berna che esultano parlandosi nelle orecchie e deridendo gli avversari e anche i compagni perché pensano di aversela vinta loro.