“Senti Zapa lasciami scrivere che non è giornata e devo raccontare qualcosa come tutte le settimane” e Zapa “e come tutte le settimane finisce che io prendo testate in faccia! Dai, cazzo. Qui andiamo addirittura indietro di tre mesi e mi fai passare le vacanze di Natale al San Martino!!” e Attila “ma che te frega. Tanto ormai le vacanze di Natale sono passate e sei già tornato a casa!” ”si, ho capito. Ma sono settimane che andiamo avanti così” e Tarzan “in effetti ha ragione Zapa. Sono una sacco di settimane che inizi raccontando cosa è successo alla fine dell’ultima partita giocata e poi disgrazie su disgrazie a Zapa” ”ah, non ti piace, Tarzan? Che ne dici allora se scrivo che “la gotta di Tarzan era dovuta a una  disfunzione renale che lo ha mandato in dialisi?”” ”dico che lo hai già scritto la settimana scorsa. Che hai fatto un giornalino sulla mia visita medica che, peraltro, non avevo ancora fatto e che come dovresti sapere non mi piace neanche fare perché non sopporto medici e medicine e quindi non ho apprezzato per niente il giornalino della settimana scorsa” e Attila “di due settimane fa, perché la settimana scorsa non abbiamo giocato, visto che ci tieni ad essere preciso. Comunque se vi dà fastidio diciamo allora che due settimane fa finita la partita Attila è andato dal Gatto e gli ha detto “allora? Ti è pesato così tanto giocare stasera? Ti sei rotto così i coglioni che non sei venuto a giocare per più di un anno?” e lo Zar “non se li è rotti lui i coglioni, li ha rotti a me, tutta la partita. Che se ne stia pure a casa per un altro anno il Gatto” che gli ha risposto “ma se non riuscivi neanche a stoppare un pallone!! Ti avrò fatto una decina di passaggi anche facili e non ne prendevi uno! Hai fatto una partita indecorosa” e Attila “eh lo sai che lo Zar è fragile psicologicamente. Se gli dici qualcosa si butta giù e poi ne azzecca più una” ”e lo so si. Anche quando abbiamo giocato a padel l’estate scorsa, gli avevo solo fatto l’osservazione che andava bene tutto che era la prima volta che giocava ma che quella pallina che aveva appena sbagliato l’avrebbe presa anche Stephen Hawking aiutato da Andrea Bocelli e da lì non ne ha più presa una” e Tarzan “e allora perché, se lo sapevi, glielo hai detto?” ”perché è la realtà, la realtahhhh!! Questa è l’Italia, David!!” e Attila “no, la realtà, Gatto, è che te sei uno stronzo e che ogni volta che partecipi a qualche evento sportivo, anche tra amici, fai salire il crimine a tutti” ”ma non dire cazzate. Alzo solo un po’ il livello di agonismo della partita” ”no, no, Gatto. Fai proprio incazzare la gente. Pensa che Zico non è venuto a giocare quando ha saputo che ci saresti stato te” ”ma non aveva la sciatica e il dottore gli ha detto di non giocare perché se no rischiava di passare il resto della sua vita su una carrozzella?” ”no. Non è venuto perché gli stai sul cazzo” ”mah...strano perché non mi ricordo di aver mai avuto da ridire con Zico. Anzi gli leccavo sempre il culo, ci divertivamo a mettere in mezzo Attila, abbiamo vinto il torneo facendo i “Gattigher”, mi ha venduto programmi per il pc scaricabili free da internet, a 280 euro. Mi sembra strana una cosa del genere” e Attila “eh lo so Gatto. Anche Poli quando veniva a giocare fisso, qualche anno fa si smazzava la mista con JBL e si faceva le trombe di cioccolato Marocchino con il Miche sulla sua macchina d’epoca prima della partita ma poi non è più venuto a giocare perché non li sopportava più” ”eh lo so. Ma con Zico non ho proprio mai avuto da ridire su nulla. Ti ha proprio detto che non sarebbe venuto a giocare perché c’ero io”” si, si. Mi ha chiesto chi veniva e quando gli ho detto “il Gatto” mi ha proprio detto “se allora viene quella grandissima testa di cazzo, allora non vengo io”” ”ti ha proprio detto queste parole?” ”si, proprio queste, me le ricordo come fosse ieri. Spiaze”. Interviene Zapa che fa “anche a me sta sul cazzo il Gatto ma a giocare vengo anche se c’è lui” ”ah, ti sto sul cazzo anche a te, Zapa?” “si, da quando giocavamo in Pineta” ”addirittura? Ma se sono io che t’ho chiamato per venire a giocare qua al venerdì” ”e infatti questo l’ho apprezzato molto ma è una cosa dissociata dal fatto che non ti posso vedere. Poi, visto che quest’anno, siccome manca un sacco di gente, si salta spesso, allora mi va bene anche che vieni a giocare te, ma come persona mi stai proprio sul cazzo”. Attila fa “a proposito di non giocare. Qua col fatto che, appunto come ha detto Zapa, manca un sacco di gente si rischia di non giocare di nuovo venerdì prossimo, direi di vederci martedì in sede per parlare un po’ e vedere se si riesce a trovare qualcuno”. Al martedì il primo ad arrivare in sede, anche se arriva da Masone, è Zapa che arriva che la sede è ancora chiusa. Quando arriva Attila gli fa “ma che cazzo ci fai già qua?” ”niente, dobbiamo trovare il decimo per giocare venerdì prossimo”. Attila mette la chiave per aprire la saracinesca, Zapa vede 20 centesimi per terra e si china per prenderli e, proprio in quel momento, Attila tira su la saracinesca e Zapa se la prende in faccia dalla parte del gancio in ferro dove viene inserito il lucchetto. Pancrazio va giù lungo tenendosi la faccia con le mani ma si rialza subito perché ha paura che qualcuno lo aiuti e venga squalificato e sarebbe un peccato perché in classifica cannonieri si sta avvicinando sempre di più allo Zar che è in testa. Si ricompone e fa “ma no, è ‘na robba increddibbile, addirittura una saracinescata in faccia mi fai prendere? Dai, non ci credo, poi in sede non avevi il cancelletto? Da quando hai messo la saracinesca?” ”l’ho messa apposta per il giornalino di questa settimana” ”ah, hai messo apposta la saracinesca in sede, sul giornalino di questa settimana, per farmela prendere in faccia a me? Ma come facevi a sapere che mi sarei chinato per prendere i 20 centesimi proprio in quel momento?” “beh, scrivendolo io il giornalino, posso far si che ti chini proprio nel momento giusto” ”ma naturaaaalmente e non potevi scrivere che sei arrivato in sede e mi hai visto che ero, impaziente, fuori dalla porta e mi hai fatto i complimenti perché sono arrivato per primo, dimostrando attaccamento alla maglia?” ”no, è più bello se ti prendi la saracinesca in faccia”. Si entra e, alla spicciolata, arrivano tutti gli altri. Il Miche fa “è possibile avere un caffè da queste parti?” e Attila “senti Miche, già non riesco a capire che cazzo sei venuto a fare visto che non giochi neanche venerdì, se puoi evitare di rompere i coglioni perché non sono un fottuto bar, se vuoi un caffè esci e te lo vai a prendere qui a fianco” ”va bene, ma non ti agitare che ti viene un infarto”. Il Miche prende le parole di Attila alla lettera esce e va nel negozio a fianco, quello dei Cinesi che vendono vestiti e scarpe, a prendere il caffè. La situazione diventa subito drammatica, perché non c’è neanche la figlia della proprietaria che è l’unica del negozio dei Cinesi che parla in Italiano e già avrebbe avuto difficoltà a capire cosa stesse dicendo il Miche con il suo bell’accento da Calabrese. La madre non capisce niente del tutto. Appena lo vede entrare lo scambia per un mafioso che è andato a chiedere il “pizzo” poi, quando le dice “bon jornu signura, mi può fari ’n caffè” la situazione, da drammatica, si trasforma in un incubo. La Cinese va nel panico più totale e chiama il marito. Dal retro del negozio esce un Cinese butterato e dal culo basso con evidenti tendenze omosessuali che prima cerca di abusare del Miche poi, non riuscendo nel suo intento gli dice “che cazzo vuoi tu da noi. Tu Italiano mafioso ma noi Cinesi di Yakuza, vattene via, noi non dare “pizzo” a te”. Il Miche anche lui in evidente difficoltà, sentendo dire “pizzo” risponde “no, no pizza. io volere caffè, no pizza” il Cinese replica “voi italiani mangiare sempre pizza e suonare mandolino. Vai via, no pizza, no caffè, vai via”. Il Miche che non riesce aa capire cosa gli sta dicendo il Cinese. Si blocca e comincia a fissarlo con la sua tipica aria interrogativa di quando non capisce se uno sta scherzando o dicendo sul serio. Sta così per un quarto d’ora buono. Il Cinese sta per chiamare i carabinieri perché il Caccaro gli mette paura ma arriva Tarzan che non vedendolo tornare, era andato a vedere quello che stava succedendo. Quando vede il Miche bloccato fa “tranquiilli, non abbiate paura. Fa così ma non è pericoloso”, mette un braccio intorno alle spalle del Miche e gli dice “allora ce la fa il Genoa a tornare in seire A? Quando torni a giocare al venerdì che arrivi a 2000 gol? Come va la macchina d’epoca? Non l’hai ancora fatta rottamare?”. Il Miche si sblocca, guarda Tarzan e gli dice “a 2000 gol ci sono arrivato nel 2006, la macchina d’epoca non la faccio rottamare…” e Tarzan “si, Miche, va bene, andiamo”. Saluta i Cinesi e lo riporta in sede dove si sta discutendo su chi far venire a giocare per essere in dieci e non saltare più le partite. Attila fa “Pietro sembrava che potesse venire almeno due venerdì su quattro ogni mese e invece adesso lo fanno anche lavorare al sabato e non viene più. Te Gruvi perché non fai venire più a giocare Filippo? Mi avevi scritto una volta che se c’era posto sarebbe venuto volentieri e io ti avevo detto di farlo venire che la precedenza sugli altri se l’era guadagnata sul campo, non tirando mai il pacco e da quel momento non è più venuto” ”ma aveva il raffreddore!!” ”e che raffreddore è? il Covid 48 ultrapotenziato che gli è durato tre settimane?” ”va beh, vi dico la verità: sono io che pensavo gli facesse piacere venire e ti avevo detto che sarebbe venuto volentieri se c’era posto. Ma quando mi hai detto di farlo venire gliel’ho chiesto e mi ha risposto che siamo dei boomer e che non ha tempo da perdere con noi vecchi. Che era venuto due o tre volte perché non aveva un cazzo da fare, ma ora ha trovato di meglio e col cazzo che si sputtana il venerdì sera con dei vecchi che gli stanno anche sul cazzo” e Zico “come ci ha chiamati?” e Attila “boomer” e Zico “e cosa signif…” si interrompe perché si è reso conto di aver detto una cazzata e dice subito “no, no. Non scherziamo. Non ho finito la frase. La domanda non è completa. Mi sono fermato in tempo, dai, non potete farmi questo”. Ma non c’è niente da fare. Anche se non ha finito la frase si è capito benissimo che Zico voleva chiedere “cosa significa boomer” e da lì non si scappa. Tarzan si tira su le maniche, prende una sedia la mette davanti al banco della sede e dice “prego Zico, siediti pure...” ”ma nooo!! Dio c*ne” e Tarzan “scusa, potresti, se riesci e non ti è troppo disturbo, cercare di non bestemmiare che a Pietro e a Jack dà molto fastidio” “e tu potresti evitarmi l’erudizione?” ”no, spiaze” ”e allora dio c*ane!!” e Tarzan “Con il termine boomer si indica, nel linguaggio giovanile, una persona nata tra il 1946 e il 1964. Il termine nasce…” Due ore, cinquattaquattro minuti e 35 secondi netti con “escursioni” nella grammatica nella lingua latina e le parole simboliche nella cultura “Kantiana”. Zico ha tentato due volte il suicidio ma alla fine è riuscito a resistere. Dopo questa esperienza traumatica e che l’ha segnato a vita, si è alzato dalla sedia e ha detto “allora venerdì siamo in dieci? Si gioca”. Attila l’ha guardato e ha risposto “ci stiamo lavorando. Zapa mi stava dicendo che forse potrebbe far venire un suo amico che non vede da una quindicina d’anni”. In quel momento si spalanca la porta della sede e tra le luci lampeggianti e l’effetto fumo come al concerto di Michael Jackson al Madison Square Garden di New York nell’aprile del 1994, entra Baresi. Si mette le mani sui fianchi allarga le gambe come il duce a Piazza Venezia e, senza neanche salutare, fa “I’m back !!!” che per quelli che non sanno l’inglese come Zico significa “SONO TORNATO!!”. Zapa che vuole bene a che Baresi come fosse suo padre, gli va incontro, con le lacrime agli occhi per abbracciarlo, quando arriva a un metro da lui, non regge l’emozione e viene colpito da una tromboembolia cerebrale dovuta anche un po’ al diabete congenito che si porta dietro da quando era piccolo. Sviene in avanti e cadendo, dà una testata in faccia a Baresi che, essendo fuori allenamento non ha i riflessi pronti per evitarla. Vanno entrambi giù lunghi con Pancrazio che cade addosso al Vecchio, Attila conta il “pin” vincente “...1...2…3” e abbiamo un nuovo campione del Venerdì. Pancrazio!!”. In quel momento arriva Pietro di corsa che fa “Roby una notizia incredibile, mi hanno dato il sabato libero e questo venerdì posso venire a giocare!!”. Ma con il rientro di Baresi e con il fatto che Attila pensava che Psyco non ci fosse e aveva chiamato già Poli questa settimana ci si è tutti e quindi gli dice “Psyco è na robba increddibbile ma questa volta siamo già in dieci” e Psyco “ma come? Non ci siete mai, manca sempre gente e stavolta che vengo giù da Bergamo apposta non mi fai giocare?” ”eh lo so. Pensa che voleva giocare anche Alessandro, l’amico di Poli, ma ho dovuto dire di no anche a lui. Non so potremo fare un 6 contro 6 con te e Alessandro” e Zico “no 6 contro 6 è un casino. Già ci sara buridda che c’è Poli se poi giochiamo anche in 12 scoppia la rivoluzione” ”e va beh. Allora niente; Pietro è na robba increddibbile, spiaze!”. Pietro, per la disperazione prende una bottiglia di nocino dallo scaffale e se la tracanna alla goccia e si butta addosso a Baresi e Zapa ad aspettare di gonfiarsi e fa “e non fatemi la puntura se no sono squalificato”. Al venerdì un’ora prima della partita chiama Pietro per vedere se c’è posto per giocare se magari qualcuno ha infartato, ma non avendo tirato il pacco nessuno dice che starà a casa. Quando Attila arriva al campo e si sta prendendo una bibita dalla macchina, arriva uno da dietro e lo fa incartare a lui che non se l’aspettava è Pietro che, da grande qual’è, anche se non gioca è venuto a vedere la partita e così dopo anni si torna a fare anche una diretta della partita con Tarzan che dà il suo telefonino a Psyco con mille raccomandazioni e tanto di cavalletto. Le squadre vedono Gruvi, Tarzan, Baresi, Alby e lo Zar sfidare il Ferra, Poli, Zapa, Zico e Attila con il grande ritorno di Baresi che quando tocca il primo pallone della partita, tutti si fermano un attimo ad applaudire e Baresi, per l’emozione di riprendere a giocare e vedendo quanto è amato dai suoi amici si emoziona e infarta. Ma si riprende subito e chi se lo aspettava fuori allenamento per i tre mesi di pausa, si deve ricredere perché Baresi è in formissima. Aspetta Attila gli vada sotto, come ai vecchi tempi, e lo porta a spasso per il campo non facendogli vedere il pallone, poi “imbuca” per lo Zar che ci arriva ma essendo notoriamente scoordinato, arriva in corsa e butta il pallone a bagasce. Grande imbucata di Zico per Zapa che arriva davanti a Gruvi e tira a botta sicura. Gruvi gli fa il paratone e Zapa va in depre da “sindrome dell’increddibbile” e per dieci minuti sta a pensare a cosa gli ha parato Gruvi e non torna più in difesa. Sull’angolo servito il Ferra, che arriva dalla porta come Peppone e spara una cannonata nei campi da tennis vincendo il premio Cesar Prates grazie a questa bella s carcagnata. Tarzan va in avanti, Alby recupera un pallone a centrocampo e lo serve, e a momenti Tarzan ci arriva mancando il pallone di pochissimo. Poi il Barre ha un ottima occasione ma davanti al Ferra tira fuori. Non si capisce perché il Barre che ha grande tecnica e piedi buoni, quando arriva davanti alla porta non riesca a metterla dentro. I biancoverdi fanno più gioco e più possesso palla ma non riescono a concludere. Pressano anche alto con addirittura Baresi che va su Attila che per lanciare Zapa, prova a scucchiaiare e prende in faccia Baresi che ferma l’azione. Lo Zar, na robba increddibbile, riesce a dare un gran pallone a Alby che si vede deviare il tiro da un grande Ferra sul palo, almeno porta a casa il premio che è un dvd del campionato di calcio ’95-’96 e Alby non ha neanche un lettore dvd con il quale vederlo e quindi era meglio che avesse segnato. Il Ferra, che comincia a sentire i benefici degli ultrasuoni alla caviglia, va in avanti, gli passano il pallone e tira una cannonata prendendo Tarzan in pieno nei reni, la palla rimbalza e diventa un assist di reni, mai visto prima, per lo Zar, che a porta vuota con il Ferra, che è appunto andato in avanti, riesce a tirare fuori e Alby, che era libero dall’altra parte vorrebbe alzargli le mani. Baresi prima ci dà di tacco in volo, poi si propone ancora in avanti, ha una buona occasione per segnare, ma invece di tirare prova a passare la palla a Alby ma è troppo lunga. Poi arriva il primo calcione di Attila allo Zar che, come da prassi, lo sdraia lungo con Poli vicino che, dalle immagini sembra che sia stato lui a buttarlo in terra. Invece è Attila che, come fa sempre e lo Zar se lo aspetta, gli ha dato un bel calcione. Il Russo gli fa “provaci di nuovo e poi te lo dò io” ”noooo, che ho ancora il segno dell’ombrellata che mi avevi dato a scuola trent’anni fa”. Da un errore a centrocampo dello Zar che sta a “zinzannare” con il pallone e ZIco glielo ruba, servendo Poli arriva l’1-0 di Sakic dopo ben 24 minuti di partita rimasta sul risultato di 0-0. Poi, dopo averci impiegato 24 minuti per fare un gol, dopo un minuto e mezzo, ne arriva subito un altro con Alby che serve lo Zar che punta Zapa, e trova lo spazio per tirare e fulminare l’incolpevole Casci 1-1. E siamo al momento “favola sportiva” quando lo Zar serve il Barre che passa dietro a Zapa, stop e tocco d’esterno fulmineo sull’uscita del Ferra e Barre che dopo tre mesi di assenza riesce a segnare alla sua prima partita, una cosa bellissima, che non fosse che lo marcava lui e che quindi ha fatto una figura di merda, Zapa si sarebbe commosso da farsi venire una trombosi cerebrale. 2-1. Zapa che si rifà subito tirando un mezzo scaldabagno al volo, Gruvi respinge ma c’è li Zico che fa tap-in e segna il 2-2. Poi con lo Zar lanciato, arriva Attila e gli dà il secondo calcione della serata, lo Zar cade come un babbo di minchia proprio addosso alla caviglia di Poli che si fa male. Attila fa “non l’ho neanche toccato” sapendo benissimo di averlo fatto apposta, in maniera anche plateale per fare andare in terra lo Zar. Pietro che anche lui dava calcioni allo Zar, in telecronaca apprezza; Alby, invece, dice “ma come non l’ho hai neanche toccato. Ho sentito il rumore io” non capendo che Attila era ironico. L’effetto collaterale dell’entrata di Attila è che Poli si è fatto male e dopo qualche minuto deve andare in porta. Il Ferra può così tornare nel suo ruolo di difensore e testare i miglioramenti della sua caviglia. Appena Poli va in porta, batte la rimessa lo Zar, Poli fa “andiamo” Alby tira e segna e Poli fa “ma cazzo, ho detto pronti ma mi stavo ancora mettendo i guanti”, e dal video si può vedere che è così. Si ribatte e si resta sul 2-2. Il Ferra, sulla rimessa laterale, mette una palla alta in mezzo, Attila fa una gran girata al volo e la palla esce di poco con Attila che fa “se mi entrava questo andavo a casa” e Baresi che non crede ai suoi occhi. Attila che riesce a segnare poco dopo con un tiro da fuori con la palla che passa in mezzo alle gambe a Gruvi e Attila va ad esultare,come ai vecchi tempi, con l’esultanza alla Piatek, insieme a Zapa.3-2 e poco dopo, propizia il gol della serata, quando su un tocco fortuito di Zapa, si invola verso Gruvi, rientra su Tarzan e appoggia a Zapa che deve solo spingere dentro il gol del 4-2. Zapa fa “che culo” e Attila, “ma come che culo?, ho fatto una grande azione saltando Tarzan e dandoti il pallone e mi dici che culo?” “ma no, intendevo il mio tocco, che culo”. Sul 4-2 i Granata non ne hanno più, provano a riaprirla cercando di rubare un rigore per un mani in area di Poli che anche Pietro, ex arbitro, giudica come rigore inesistente perché Poli ha le braccia lungo il corpo. Lo Zar ha una grande occasione, sottomisura tira una fucilata da meno di un metro ma Poli, con un riflesso incredibile respinge facendo un paratone e considerando che non è portiere e ha anche male alla caviglia è davvero na robba increddibbile. Baresi va a fare la punta, ma una doppietta che già per Baresi sarebbe una cosa più unica che rara, nella serata del suo ritorno sarebbe davvero troppo, già così si e guadagnato l’otto e si è anche divertito. e speriamo che non gli vengano di nuovo le paturnie e torni a giocare tutti i venerdì. La partita finisce 4-2 e, grazie a Pietro, potete anche vederla.