per sua fortuna, gli si ferma proprio all’altezza della carotide, evitando così per poco, una trombosi cerebrale. Fa per tirarsi giù la mascherina per farsi sentire meglio ma la signorina lo ferma e gli dice “no, no non si tiri giù la mascherina che non è il caso” e Tarzan “allora cosa facciamo??!!! Glielo mimo il nome con il quale ho prenotato?? Facciamo come quando si fa il gioco del far indovinare al compagno di squadra il titolo di un film senza parlare?” “senta, Sandro Curzi, non faccia ironia gratuita che io sto lavorando e non sono in ferie a divertirmi come lei” e Tarzan “e lei la smetta di darmi nomi di personaggi senza elementi tricotici che mi fa incazzare!!”. Un gruppo di persone che non sa farsi i cazzi suoi, al piano superiore, sentendo le urla, ha avvisato i carabinieri. Un maresciallo entra proprio nel momento in cui Tarzan stava cominciando a mimare il nome, e fa “cosa abbiamo qui? Kurt Angle qui è sordomuto e lei non conosce la lingua dei segni? Signorina, lo sa che con il DPCM del 22 gennaio 2021 tutti i lavoratori delle strutture alberghiere sono obbligati a conoscere la lingua dei segni?” “guardi Maresciallo, l’arbitro Collina qua, non è sordomuto: è che non riesce a farsi capire con che nome ha prenotato e sta perdendo un po’ l’autocontrollo che dovrebbe essere d’uopo in queste situazioni”. Il Maresciallo si gira da Tarzan e gli fa “è vero, caro il mio Pietro Paolo Cevoli, quello che sta dicendo la signorina?” e Tarzan “veramente è la signorina che ha avuto l’otite da piccola e non capisce una sega di quello che gli si dice” ”e va beh, ma non cominciamo a trattare male gli handicappati. Se la signorina ha avuto un’otite non è il caso di dire che non capisce una sega”. Poi rivolto verso la signorina “è vero che avuto un’otite da piccola?” ”come ha detto Maresciallo?” e si alza dalla sedia e si avvicina al carabiniere per capire meglio quello che gli sta dicendo. Solo che l’otite che ha avuto da piccola, le ha anche danneggiato in maniera permanente l’apparato vestibolare, la coclea e il labirinto osseo, praticamente il centro dell’equilibrio corporeo. Così mentre si avvicina comincia a sbandare, il Maresciallo le dice “non si sente bene signorina?” posa il cappello sul banco, e le va incontro; quando è a meno di un metro, la receptionist perde l’equilibrio come John Terry nella finale di Champions Chelsea-Manchester Utd quando è scivolato e ha buttato a bagasce il rigore che avrebbe dato al Chelsea la sua prima Champions League. Il Maresciallo non fa in tempo a spostarsi e la signorina cade in avanti dando una testata paurosa in faccia al militare, sdraiandolo lungo privo di sensi. La ragazza, che se non avesse preso in faccia il Maresciallo sarebbe caduta di faccia sul pavimento in marmo della struttura, perché non rendendosi conto di cadere, non ci ha nemmeno messo le mani, fa “oooopssss, che è successo? Tutto bene maresciallo?”. Ma il gerarca non può rispondere, così Tarzan le dice “eeeehm, no, direi che non va tutto bene, ha sdraiato lungo con una testata un rappresentante delle forze dell’ordine. Comunque facciamo così: mi tiro giù la mascherina e le dico il mio nome così capisce, io vado nel mio bungalow e non dico niente a nessuno”. Tarzan si tira giù la mascherina, ma in quel momento entra l’appuntato che fa “cosa abbiamo qui? Lei perché ha la mascherina giù al coperto? E cosa ci fa il maresciallo sdraiato lungo?” Tarzan, che non ne può più, si avvicina all’appuntato e gli dice “guardi è succeeeeeee …. Eeeehhhh ….ehhhhhh . tciuuuuuuu’” e starnutisce in faccia all’appuntato perché non ha fatto in tempo a tirarsi su la mascherina. Viene denunciato a piede libero per epidemia colposa e tentata strage, oltraggio a pubblico ufficiale e gli fanno anche un verbale da 1800 euro e per arrotondare, gli levano anche 12 punti dalla patente. In quel momento arriva Pietro che fa “allora l’hai presa la chiave o no?” “senti Pietro, non risulta nessuna prenotazione a nome Bernardi !!”e Pietro “e te credo, ho prenotato come Psyco”. Va dietro il banco, prende la chiave e si avvia ai bungalow. Anche gli altri hanno voglia di giocare, tipo il Ferra che ha trovato la sua dimensione calcistica, un gruppo dove quando gioca in difesa, visto il livello degli altri, sembra Alessandro Nesta della stagione ‘99-2000 quando ha vinto lo scudetto con la Lazio, o Poli, che dopo aver saltato a causa della massoterapia della settimana scorsa, è prontissimo per tornare a prendere un po’ di palla e qualche gamba. In più al lunedì, arriva il messaggio tanto atteso da tutti, quello del custode che avvisa che da venerdì si può tornare a fare la doccia. Il più’ contento è lo Zar, che può finalmente tornare a lavarsi dopo nove mesi, perché lui che è bancario dal naso adunco approfittava del fatto che si giocava per farsi una doccia alla settimana, che era già tanto, per non consumare l’acqua in casa. Così andando in ferie per il fine settimana, tanto che se si fosse andati a mangiare la pizza senza giocare, non sarebbe venuto, visto che si gioca viene così si può anche fare la doccia e andare in ferie fresco e profumato. Zapatone è di turno al lavoro e non può venire, ma giovedì riesce a liberarsi ma ormai Attila ha chiamato già tutti e così quando Zapa gli scrive “venerdì mi sono liberato….che coincidenza” gli risponde “mi spiace ma per ora ci siamo tutti” e Zapa la prende molto bene e gli dice “va bene, ma se per caso stasera vai a dormire in pigiama e ti svegli vestito elegante, o se domani mattina ti svegli nel mogano o ti svegli freddo, mandami un messaggio che vengo io a giocare”. Attila subito non realizza, ma poi, avendo un briciolo di capacità mentale di più dello Zar, che ancora adesso sta cercando di capire il significato di quelle frasi, gli dice “Zapa, ma mi stai augurando la morte?! Ma che bei momenti di amicizia” ”ma che cazzo dici, babbo di minchia, io non ti sto augurando la morte. Ho detto SE, NEL CASO, PUO’ Succedere è fattuale, è la realtà, in quel caso avvisami”. Chi avvisa invece è il custode che telefona a Attila alle sette e mezza, due ore prima della partita e gli dice “quelli prima di voi non giocano, se volete potete venire prima a giocare così finite prima”. Attila scrive un messaggio in chat “se iniziamo alle nove finiamo alle dieci”, tutti danno la disponibilità; lo Zar è contentissimo così può andare direttamente al campo senza passare a rompersi i coglioni in sede. Mentre Zico passa lo stesso in sede così può fare la diretta Facebook, insieme a Attila, del prepartita e del sorteggione per la sfida delle troffie e dei premi. Neanche a farlo apposta, il primo sorteggiato nella sfida è proprio Zico e, con il secondo che è Poli, sarebbe una bella lotta a non passarsi il pallone visto che i due sono in squadra assieme. Zico specifica subito in diretta, che nel caso succedesse come la settimana scorsa con Baresi, che Zico si è’ trovato solo davanti a Gruvi con Baresi libero e doveva scegliere tra tirare e vincere le troffie o passarla a Baresi e perderle facendole vincere al Barre e ha passato la palla a Baresi, stavolta non lo farebbe perché non vuole fare vincere Poli. Intanto si collega Gruvi che scrive che è tutto un “magna magna” e, neanche a farlo apposta, quando si sorteggia il numero di gol che deve fare ognuno degli estratti per vincere le troffie, Zico, che ha già avuto culo ad essere stato estratto per primo e quindi deve preoccuparsi solo di fare il numero di gol dell’estrazione per vincere, vede anche estratto UNO come numero di gol che deve segnare. Così fa il balletto della vittoria in diretta Facebook e manda in culo Gruvi che sta ancora scrivendo insulti per il sorteggio truccato e anche il custode che poteva dirlo prima che si poteva iniziare alle nove. Comunque per le nove, non essendoci il Miche che arriva sempre con delle botte di 40 minuti di ritardo, ci si è praticamente tutti, manca solo il Ferra che arriva pochi minuti dopo e per fare prima si è già mezzo cambiato in macchina facendo via Buffa su due ruote come Holer Togni e con il cambio nel culo per scalare le marce. Così, tra una stronzata e l’altra si riesce comunque a iniziare alle nove e dieci recuperando così 20 minuti. Si batte il calcio d’inizio e Krajiceek parte a razzo, come sua abitudine, solo che sono 9 mesi che non gioca e dopo il primo scatto rischia l’infarto e si deve andare a sedere sul muretto prima di battere il primo calcio d’angolo. Anche Attila parte alla grande e prima conclude con un tiro fiacco un’azione ben preparata e poi, trovandosi davanti a Gruvi che gli esce incontro, prova un pallonetto con uno scavetto che va a sbattere contro il palo in maniera beffarda, che sarebbe stato un gol fantastico. Dopo cinque minuti di partita con Gruvi che voleva non far fare gol a Zico per non fargli vincere le troffie, proprio Zico tira e grazie a una deviazione di Baresi, segna subito il gol che gli fa vincere le troffie e per lui la partita è finita. Si piazza di punta e non si muove più. Chi si sbatte è invece lo Zar che vedendo che i primi due tiri glieli ha parati Psyco, si incaponisce e cerca in tutti i modi di segnare, ma a segnare sono invece Poli e il Ferra, che in un’alternanza di gol, prima di uno e poi dell’altro, portano il risultato sul 6-0 con 3 gol di Zlatan e la doppietta del Ferra. A questo punto non c’è più partita, anche perché fa caldo c’è umido e non c’è fiato, e così si finisce tutti ad adagiarsi mollemente come Gottardo nell’albergo di Abano Terme. I ritmi si abbassano e le cazzate aumentano. E per essere solidale con gli altri, anche il custode vuole caricarci la sua cazzata, e dice che l’Italia sta perdendo 1 a 0. I Fluo, non avendo più un cazzo da difendere, si buttano tutti in avanti. Krajiceek fa “voglio tanta gente nell’area, voglio densità davanti alla porta avversaria”. Lo scopo è tirare una cannonata in area sperando in una deviazione, prende la rincorsa per battere la rimessa laterale, come Gino Cervi in “Peppone e Don Camillo” quando deve battere il rigore nella partita tra il partito comunista e la chiesa di Brescello, ma invece di trovare la deviazione fortunata, tira una pallonata nei reni al Ferra che le prossime settimane non potrà più venire a giocare perché dovrà andare in dialisi se non trova i soldi per comprarsi un rene nuovo al mercato nero. Arriva il momento di Baresi, che aveva promesso di segnare in sforbiciata, ma su due cross non può sforbiciare ma ci prova di testa. Il secondo tentativo quasi in tuffo come Van Persie ai mondiali del 2018 in Russia, solo che il Barre non segna ma sono due gesti tecnici che se avesse segnato sarebbe stato ricordato a memoria imperitura. Così come Attila che, poco dopo, riesce invece a fare una specie di mezza girata, che al venerdì viene considerata come una rovesciata volante in stile Holly e Benji, ma anche stavolta niente, Gruvi gliela prende. Gruvi che poi riparte e cerca addirittura di andare a far gol, ma perde palla e Attila ci riprova, fucilata in “mezzo pallonetto” che scavalca Gruvi e sta per entrare, succederebbe l’apocalisse se Attila facesse un gol del genere, tutti seguono con lo sguardo e con mormorii di approvazione il pallone che si va a stampare sull’incrocio dei pali. Attila tira giù una serie di Cristi che ottiene l’automatica qualificazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo nella disciplina di bestemmie all’aperto mentre Gruvi gode come un caimano e gli dice “Attila, chi ha fatto palo”. E’ la volta di Tarzan cercare gloria in avanti. Così dopo aver detto allo Zar “lo so che sono scarso ma puoi anche passarmi qualche volta il pallone”, si avventa su una palla vagante al limite dell’area, Zico che lo vede arrivare come un bisonte che sta caricando, si sposta per evitare danni fisici permanenti, che già prima si era lamentato per una pecie di “laccio californiano” che, a suo dire, Tarzan gli aveva fatto, e così c’è spazio per la conclusione, ma Tarzan non tira, mette il piede sul pallone e dopo qualche evoluzione da circo come gli acrobati che camminano sui palloni si sbagascia per terra dando una schienata paurosa a terra che neanche Fantozzi quando era stato azzurro di sci. Poi si rialza di scatto, recupera gli occhiali e riprende come se non fosse successo niente e  per chiarire subito le cose e non permettere neanche lontanamente a Zico di arrogarsi meriti che non sono i suoi, come quello di averlo abbattuto, dice a Attila che gli aveva chiesto se era sbilanciato o se lo aveva fatto casere Zico che in realtà ha messo il piede sul pallone ed è scivolato. Intanto il custode avvisa che l’Italia ha pareggiato ed ha segnato Immobile 1-1. Dopo tanti tentativi arriva anche il meritato gol di Attila, ma ci vuole una grande invenzione di Poli che dopo aver saltato un avversario, la passa a Attila che riesce finalmente a buttarla dentro. Qualcuno comincia ad avere le allucinazioni per la fatica, così dopo il gol dello Zar che fissa il risultato finale sull’8-2 per Zico e compagni si finisce. Mentre si va negli spogliatoi si sente un boato, subito si pensa che sia un grido di giubilo di quelli che abitano davanti al campo perché finalmente ci si è levati dai coglioni, poi si capisce che, molto più giustamente, il grido di esultanza è per il gol dell’Italia. Secondo quello che è stato detto dal custode, ovvero che si era 1-1, quello dovrebbe essere, quindi, il 2-1 per l’Italia ma il Ferra prende la radio e dice “1-0, ha segnato Immobile adesso”. Zico, passando, vorrebbe alzare le mani al custode che non si sa che cazzo di partita abbia visto fino a quel momento, ma poi il custode lo querelerebbe e allora Zico si trattiene. Si va negli spogliatoi e l’Italia fa il 2-0, questa volta si ,con Immobile, perché il primo era stato un autorete di Demiral. Il primo a finire la doccia, come ai vecchi tempi, è sempre Gruvi, che vede che non ha di deodorante e allora gli dice a Poli “scusa, hai mica del deodorante spray?” e Poli “si, ma non te lo dò” ”e perché” “perché non mi va” e Gruvi “ma dai, cazzo, non fare lo stronzo!!”e Poli “e va bene, ma solo perché è la prima volta dopo nove mesi che possiamo fare la doccia, tieni Franco”. Gruvi va per prenderlo ma Poli tira fuori dalla borsa da calcio un accendino, schiaccia lo spray del deodorante e incendia lo spruzzo con l’accendino riducendo Gruvi a una torcia umana e dando fuoco a tutte le panchine dal lato dello spogliatoio di Tarzan. L’ex giocatore di football prende l’estintore e salva, appena in tempo, Gruvi che si spegne con l’accappatoio e quando se lo leva sembra Niki Lauda dopo l’incidente del Nurgburing. Sorteggione dei ravioli che li vince Baresi e che vorrebbe restituire il gesto di Zico della settimana scorsa, cedendoglieli, ma quando si accorge che Zico ha già vinto le troffie se li porta giustamente a casa. Dopo nove mesi, un parto, si torna anche a mangiare dal Gufo ma questa tra parafilie, perversione, costruzioni edili estemporanee ed eccitamento da basamenti, e tutta un’altra storia...