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passare la palla sotto il piede, e la seconda con il Miche che segna e si dimentica del tutto che non voleva giocare. Sul 2-0, più che per il risultato, sembra che non ci sia storia proprio per il gioco che i Fluo non riescono proprio a costruire. Ma col passare dei minuti prendono fiducia ed ancora di più quando su un rilancio di Pietro, Poli mette la palla in rimessa laterale di testa, rimanendo un attimo intontito; Santoro batte la rimessa veloce per lo Zar che si invola, approfittando del momento di sbandamento di Poli e la mette dentro. JBL vorrebbe annullare il gol perché Poli non era pronto, ma Attila gli dice “ma dai, che rischiamo di rimanere a zero. Il gol ce lo preniamo su, che non è mica irregolare che poi finisce che ce ne fate 15”. Ma invece, poco dopo, arriva la svolta. Lo Zar, che non avendo in squadra Zico, Poli, il Miche o chi altro ai quali passare il pallone anche se marcati da dieci avversari, piuttosto che darla ad Attila, si trova con il pallone tra i piedi e solo Attila davanti alla porta, così è praticamente “obbligato” a passargliela, e con un passaggio bellissimo che non gli riesce quasi mai, fa passare la palla tra due difensori, Attila è girato di schiena e ci prova di tacco, ma Baresi che gli prende sempre tutto gli para anche quella, la palla resta lì e Attila ha la rapidità per metterla dentro e stavolta Baresi non può farci niente. Ci si ritrova così, clamorosamente, sul 2-2 e i Fluo cominciano a pensare che l’impresa non è poi così impossibile. Ma Poli e compagni non sono d’accordo così Mattia fa girare la squadra correndo in ogni zona del campo recuperando palloni e passandola ai compagni, su uno di questi passaggi JBL mette dentro il 2-3; poi è il Miche che su lancio di Poli riesce a fare quello che Attila si è visto negare da quell’infame di Baresi, ovvero gol di tacco; la cosa lo esalta tanto che ne fa un altro subito dopo fissa il punteggio sul 2-5. Con tre gol da recuperare sembra davvero finita, ma prima Pietro tiene in partita i suoi con due interventi miracolosi poi lo Zar riapre la porta della speranza segnando il 3-5. Solo che dall’altra parte c’è un altro che non molla un centimetro, ed è Poli che si ributta in avanti e con un tiro beffardo prende in controtempo Pietro e ristabilisce le distanze 3-6. A questo punto per i Fluo ci vorrebbe qualcosa che più che dal punto di vista del punteggio desse proprio la volta dal punto di vista mentale, e non ne succede solo una di possibile svolta, ma ben 3. La prima è che Santoro comincia a divertirsi e a ridere e di conseguenza a giocare molto meglio dopo aver rotto anche il fiato, comincia a correre dietro tutti e a spaccare in due la difesa avversaria, la seconda ha i contorni epici, Attila riceve palla vede Tarzan libero e gli dà il pallone, l’ex giocatore di football arriva sul pallone e con una “nonchalance” come se fosse la cosa più semplice del mondo, la colpisce di DESTRO, che non è il suo piede (cosa che lo Zar non fa mai anche quando potrebbe farlo) e con una traiettoria a giro alla Del Piero, mette la palla a rientrare sul secondo palo. Sul campo scende un silenzio misto tra ammirazione e incredulità, un po’ come quando Attila aveva fatto gol a Novi, questo silenzio lo “rompe” Attila gridando “ma cosa hai fatto?!?” andando ad abbracciare Tarzan, che anche se non gradisce, l’occasione merita l’eccezione, poi è un defluire di complimenti e di “grande Tarzan”. Se non bastasse questo, il fatto anche di essere 4-6 ecco arrivare l’ultima “pietra” sul muro della convinzione di potercela fare da parte dei Fluo. Calcio d’angolo: lo batte Attila che la dà a centrocampo per Tarzan che arriva in corsa e la ripassa precisa per Attila sulla linea di fondo, Attila la mette in mezzo e Gruvi, di tacco, la mette in porta ma arriva Baresi a deviarla in angolo che se Santoro avesse fatto gol così e su un’azione del genere, lui, Tarzan e Attila che hanno confezionato l’azione sarebbero entrati direttamente nella leggenda, si sarebbero ritirati perché ormai meglio di così, non avrebbero mai potuto fare e sarebbero entrati nella “Hall of fame” del gruppo. A questo punto la convinzione di Pietro e compagni è al massimo, ai viola viene un po’ di “braccino corto” e il resto è la naturale conseguenza di tutto ciò. Prima Gruvi si invola con a fianco lo Zar, che sembra un tifoso che segue il ciclista che sta facendo la salita, incita Santoro battendo le mani e dicendo “dai, dai, tira”. Santoro davanti a Baresi scocca il tiro e segna e prima esulta come Calboni nella partita tra “Scapoli e Ammogliati” in “Fantozzi” gridando “ho fatto gol” poi quando Attila gli va incontro gridando “ma vieniiiii, ma chi sonoooooo” anche lui esulta in stile Giovanni Storti. Sul 5-6 arriva la chiusura del cerchio. Palla per Attila che arriva davanti a Baresi e avendo il portiere davanti la appoggia allo Zar, che siccome lui non l’avrebbe passata, non se l’aspettava e a momenti si mangia il gol, ma riesce alla fine a metterla dentro. Incredibile recupero. Sul 6-6 il Miche prova a mettere il sigillo finale alla vittoria dei suoi con una cannonata che, non si sa come (evidentemente Attila ha una “calamita”) finisce appunto in faccia ad Attila facendogli volare gli occhiali e facendogli uscire il sangue dal naso. Poli così pensando che sì, avrebbero potuto vincere continuando a giocare, ma che se invece avesse perso avrebbe interrotto la sua striscia di 5 risultati utili consecutivi, fa la proposta “la finiamo qua in pareggio? Vi va bene?”. Attila che non capisce neanche dov’è, guarda Poli con un occhio chiuso come Rocky Balboa e gli dice “a me va benissimo” poi sviene di faccia sulla linea di centrocampo. Finisce così in parità un partitone che non si doveva addirittura giocare, con i Gufi che speravano finisse così, e invece ne è venuta fuori una partita da ricordare; ma se Tarzan adesso si mette anche a segnare alla “Del Piero”, bisogna tenerne conto quando si faranno le squadre….