del Risveglio, scendendo e raccogliendo gli applausi e i complimenti dei suoi amici del gruppo. Alle tre e cinque ci si è tutti, manca solo il Galluccio che, evidentemente, si fa i cazzi suoi. Così Attila lo chiama e il Padrino gli risponde "sto arrivando, ho finito tardi di acconciare i capelli a una vecchia e così sono a comprare un po' di farinata che devo mangiare qualcosa" ”cazzo Miche, ma siamo qua tutti ad aspettarti, non potevi portarti da casa il tuo solito panino con le sarde e il tuo thermos con l’amaro Lucano?” ”eh, no perché non sono più il Caccaro e devo curare la mia nuova immagine" ”e la curi mangiando con le mani farinata a bordo campo come un barbone? Ma cazzo! dai fai presto!” ”va bene, voi intanto andate, vi raggiungo là”. Attila, non essendoci più posto sulle macchine va su col 190 per poi farsi il pezzo a piedi, intanto brucia un po’ di calorie. Solo che il 190, che di solito passa ogni 10 minuti, passa dopo mezz’ora, Attila sale e fa all’autista “bel servizio del cazzo, e noi dobbiamo anche pagare il biglietto, è mezz'ora che aspetto!!". L’autista s’incazza, si gira verso di lui e gli fa “per quello facciamo gli scioperi, proprio perché ci sono pochi autisti e quindi pochi pullman e vi tocca aspettarli per ore, non è mica colpa mia!!". Intanto continua ad andare senza guardare la strada e così dà una tronata paurosa nel gruppo ottico posteriore della Z4 del Corradi che era ferma al semaforo davanti al pullman. Nicolò scende incazzassimo e fa "ma porca puttana!! Iniziamo come l’anno scorso che ad ogni giornalino mi sfasciano la Z4!! Ma state più attenti, cazzo. E tu, Attila, non potresti scrivere il giornalino senza farmi sfondare l’auto? Perché se non puoi farne a meno, basta dirlo che la prossima volta vengo con la Panda!”. Si arriva al campo e Krajiceek, vedendo il casino di genitori che sono ad assistere alla partita, fa “ecco la rovina del calcio, questi genitori che si incazzano come dei pazzi per la partita dei loro figli e che gli insegnano malissimo cosa è lo spirito sportivo! Mi ricordo che da piccolo ero andato a vedere Samp-Roma e quando ho visto arrivare vicino a me Nela a battere il calcio d’angolo, ero emozionatissimo perché ero abituato a vederlo nelle figurine e vederlo dal vivo, lì vicino mi emozionava. Mentre era lì che stava battendo l'angolo è arrivato un tifoso che avrà avuto 50 anni e con la bava alla bocca e trasfigurato gli ha gridato "bastardooooo di merdaaa" e io gli ho detto "ma perché gli dice così, è Nela, lo vediamo sulle figurine..” e questo troglodita mi ha detto a me, che avevo 9 anni, “tu fatti i cazzi tuoi che io insulto questo pezzo di merda quanto mi pare e piace, devi ancora imparare cos’è lo sport" e mi ha dato una testata in faccia che non sono andato a scuola per un mese. E io dico sti cazzi, se questo è lo sport allora preferisco non capirlo. Ora vedrai che risse tra genitori quando ci sarà qualche fatto durante la partita! Che schifo!” Attila gli dà ragione "è vero, sono proprio questi genitori invasati che insegnano l’odio per il prossimo, già nell'ambito di una partita di bambini, che sono la rovina dello sport, bisognerebbe stare calmi e spiegare ai ragazzi che bisogna prima di tutto divertirsi”. In quel momento si sente JBL che nello spogliatoio dice ai bambini “allora mi raccomando, siamo qui per vincere, non per divertirci, il divertimento lasciamolo agli altri quando subiranno dieci gol da noi, vi voglio cattivi e quando segnate gridate “siiiiii” e pigliate per il culo gli avversari, mi raccomando!”. Nel frattempo arriva il Miche con la sua bella macchina da Caccaro che sta per passare d’epoca. Gira per entrare nella piazzetta del campo, ma stringe troppo la curva e si rifà la fiancata sul cancello d'entrata. Poi, anche se ce ne sono una decina cerca parcheggio per due ore buone, perché per il parcheggio è meticoloso e deve essere proprio come dice lui. Quando finalmente ne trova uno che fa al caso suo, mette la marcia e mentre sta entrando, arriva l’allenatore della squadra del Busalla e glielo frega. Il Miche subito non capisce cosa sia successo, quando, dopo un quarto d’ora buona si rende conto che quello gli ha fregato il parcheggio, scende dalla macchina, apre il bagagliaio e prende un sacco di plastica, sfonda con una gomitata il finestrino della portiera di destra dell’auto dell’allenatore e gli appoggia sul sedile a fianco di quello del guidatore una testa di cavallo che ha tirato fuori dal sacchetto di plastica che ha preso dal bagagliaio. Poi lascia la macchina in seconda fila, visto che levato quello lì che gli hanno fregato, non ce n’è uno che gli vada bene, e si avvia al campo. Nel frattempo, nella segreteria, Baresi sta cercando di farsi “arruolare” come arbitro per la partita. JBL gli ha detto di dire che vicepresidente della Pegliese visto che può arbitrare solo un dirigente delle due squadra. Così, quando il segretario gli chiede “lei che carica ha nella società Pegliese?" gli risponde JBL per paura che il Vecchio si sia dimenticato cosa doveva dire e gli dice "vicepresidente", peccato che il Vecchio, invece, si ricorda cosa doveva dire, ma siccome è molto ambizioso non gli basta essere "vicepresidente" e visto che intanto è una balla tanto vale sbulaccare e fare una gran figura e così dice, all’unisono, “Presidente!!” il segretario li guarda e gli dice “vabbe’ ragazzi decidetevi, o Presidente o vice presidente”, così si correggono entrambi, JBL dice "Presidente" ma Baresi dice "Vicepresidente". Il segretario guarda Baresi e gli dice “va bene, ho capito, te non sei né vicepresidente, né, tantomeno, Presidente; te sei un vecchio pirla e basta, comunque, visto che non c’è altro dirigente che possa fare l’arbitro, fallo pure te anche se non sei nessuno” e gli dà un fischietto. Baresi lo guarda con disprezzo e gli dice “e questo che sarebbe? Non voglio mica beccarmi l’influenza suina, il fischietto me lo sono portato da casa!”. Così inizia la partita. L’allenatore del Busalla dà qualche indicazione e incita i suoi ragazzi, una volta ogni tanto. JBL è un continuo gridare "marcati quello, questo è tuo, lancia lungo, stai attento a quello, bravoooo continua, grande seguirlo” ad ogni secondo della partita. Finché su un calcio d'angolo incita l'attaccante a tirare direttamente in porta "dai, dai tira, che la facciamo sporca e la mettiamo dentro”. L’allenatore del Busalla si rompe i coglioni, va da JBL e gli dice “ah, questo insegna ai suoi bambini??!!!” e Ricky “si ma non solo, insegno anche questo!!” e truuun gli dà una bella testata in faccia e lo addormenta per una ventina di minuti, durante i quali continua a incitare i suoi non curandosi del’allenatore avversario sdraiato a terra. Baresi arbitra in tutta con uno scazzo che non ha precedenti. Non ne ha nessuna voglia tanto che non fischia neanche un fallo plateale a centrocampo  su un bambino mezzo gobbo e cieco da un occhio. Il padre del bambino entra in campo e gli fa “scusi, ma quello non era fallo?” e il Barre “no, fallo sarebbe stato se avesse fatto così” fa un salto, apre le braccia per prendere posizione e con una sbracciata rompe il naso al padre del bambino che esce dal campo dicendo “beh, si, in effetti quello sarebbe stato fallo e anche da ammonizione”. Il ragazzino della Pegliese tira, più che un tiro però è un passaggio sbagliato che arriva lemme lemme verso il piccolo portiere del Busalla, che però fa una cappella monumentale e la palla va in gol. Il portiere, essendo anche un bambino è ancora più dispiaciuto dell'errore che ha appena fatto, tanto che si mette quasi a piangere. L’attaccante sta tornando a centrocampo senza quasi neanche esultare, sia perché non è stato un gran gol, ma soprattutto per non infierire sul suo “collega” di otto anni. Ma Jbl non si

fa problemi e gli grida “ma cosa fai? Non gridi neanche “siiiiiiiiiiiiii” “ma Mister Riccardo, è stato un errore del portiere!!" "ma che te frega, devi esultare ancora di più. Siiiiiiiiiiiiiii gran gol!!” E lo prende in braccio, portandolo in giro per il campo e improvvisando un trenino di capodanno. Il portiere di otto anni, vedendo quelle scene di giubilo dovute al suo errore, si sente ancora più in colpa e si mette a piangere a dirotto, e rimarrà segnato a vita. Krajcieek ci fa “ecco, vedete cosa intendevo io, questo è lo spirito sportivo che insegna JBL ai suoi ragazzi" e Ricky “siiiiiiiiiiiiiiiii”. Si arriva al terzo tempo. I tre tempi devono essere da un quarto d’ora ciascuno anche per non far stancare troppo i bambini. Terzo tempo che inizia alle 16 e 18 e quindi, dovrebbe finire alle 16 e 33. Ma Baresi non si è portato un cronometro, ma bensì un orologio da panciotto di quelli con la catena che per vedere l'ora dovresti avere un monocolo di quelli antichi. Peccato che Baresi, che già non vede un cazzo di suo, non abbia, naturalmente,il monocolo e così alla 16 e 45, dodici minuti in più del previsto, faccia ancora giocare. I bambini sono distrutti, il portiere di prima leva le stringhe dalle scarpe e, sia per la delusione dell’errore e sia perché non ce la fa più, cerca d’impiccarsi alla traversa. I suoi compagni, ma anche gli avversari, non corrono neanche più per la fatica. I genitori imprecano perché devono andare a fare la spesa, o andare a vedere la Samp. Che gioca alle sei con il Bologna. Ma Baresi niente, non fischia. Finché su un angolo, un bambino di nove anni della Pegliese, facendo finta di sbagliare a colpire il pallone, da un calcio nei coglioni al Vecchio che, non potendo più stare in piedi, fischia la fine tra gli applausi convinti di tutti gli spettatori, meno quelli di Tarzan, che non si è mai rotto così tanto i coglioni come a stare a vedere questa partita, tanto che entra in campo, aspetta che Baresi si rialzi, come fa Randy Orton quando “chiama” l’RKO, e, appena il Vecchio è in piedi, parte dalla shotgun e gli fa un sack che lo rimette a terra per almeno un’ora. Tarzan si guarda in giro per vedere che non ci sia qualche flag sul terreno, e quando vede che non ci sono penalità esulta scambiandosi il cinque con Attila. Si torna tutti a casa, con Nicolò che, avendo la macchina parcheggiata a fianco di quella dell’allenatore del Busalla, lo sente dire “ma chi cazzo è che mi ha messo una testa di cavallo sul sedile!!??" e Nicolò "braaaaaavoooooo, braaaaaavoooooo, hai fatto un torto al padrinooooo!!” Fa retromarcia e si sfonda quello che gli era rimasto della Z4 contro la struttura che funge da spogliatoio. Ci si dà appuntamento direttamente al venerdì, perché quello a cui si è assistito è bastato per tutta la settimana. Al venerdì, saltano, come detto Poli nonostante i suoi numerosi tentativi convincere Attila a non farlo saltare, e lo Zar che, approfitta per andarsene a Lerici a farsi una manicata di cazzi suoi. Così le squadre vedono, da una parte Santoro, Tarzan, Baresi, il Pizza e il Miche e dall’altra il Gallo, Krajiceek, Zico, Attila e JBL e la partita può iniziare. Palla al Miche, che per stopparla e ripartire, ci si ingamba sopra e si scatafanna a terra come un bambino delle elementari. Si guarda in giro perché non ha capito che è caduto sul pallone, inquadra Baresi, che è anche in squadra con lui e, pensando che sia lui che lo ha fatto cadere gli promette di fargli arrivare a casa una testa di cavallo nel giro di due giorni. Sulla carta la partita sembrava equilibrata, a tutti tranne che a Santoro che prima dell’inizio dice “a vederla così mi sembrate nettamente più forti" e sembra proprio che abbia ragione, quando, nel primo quarto d’ora di partita, per mantenerla in equilibrio, proprio Santoro deve fare gli straordinari, prima su un tiro di Attila che si libera bene di Baresi ma poi tira sul portiere, poi su due tiri di JBL che si sente bene fisicamente e lo fa vedere con questi due tiri che costringono a una respinta difficoltosa Santoro e infine un tiro di Krajiceek che sempre Ferdi mette in angolo. Ma, come si dice in questi casi a Genova “u gol u moeia” il gol è maturo, ed è Attila a raccogliere il furto di queste azioni insistenti con un bel tiro a mezza altezza, forte quanto basta perché Santoro non riesca ancora a respingerlo 1-0. Krajiceek, in difesa, è in forma straordinaria e si vede quando riesce a levare la palla "pulita" al Pizza e a far ripartire l'azione, palla a Zico,che avanza e appoggia per JBL che con una sifonata piega le mani al Ferdi 2-0 e grande azione corale. Il Pizza inizia a deprimersi sia per il risultato, sia perché gli altri li stanno surclassando anche sul piano del gioco e infine perché gli fregano spesso il pallone. Così si incazza un po', senza però fottere la partita sparendo dal campo, come le altre volte ma facendo una bella entrata su Krajiceek che, a momenti gli porta via il ginocchio, e poi inventandosi un calcio d’angolo a suo favore, con la palla che non solo Krajiceek non aveva toccato, ma che gli era anche passata a una decina di metri di distanza. Il difensore s’incazza e vorrebbe radiarlo da tutte le partite di calcio di tutti i campi della Liguria, ma si dovrà accontentare di "punirlo" con un votaccio a fine partita. Tarzan, che aveva dichiarato di “trattenersi” per non rischiare di farsi male visto che lunedì parte per le sue vacanze negli States, essendo abituato comunque a dare sempre il 100% non può giocare con il freno a mano tirato, e così si scrolla di dosso l'apatia e inizia a giocare, ma si vede che anche per lui non è proprio una gran serata. Ha qualche difficoltà a contenere gli avversari, così prova a cercar rivalsa in avanti, facendo un gran tiro che sfiora la traversa, tra gli “ohhhh” di rammarico dei

non calcola bene la distanza da Attila e dà una facciata contro il rubinetto dell'acqua calda della doccia sfondandosi il setto nasale. Si tiene la faccia con le mani e fa “beh, pensandoci bene, venerdì è meglio che sto fuori". In questo baillame di discussioni e conversazioni da spogliatoio, arriva JBL che dice “ragazzi, scusateeeeeeee, ho detto scusateeee, ho un importante annuncio da fare”. Tutti si azzittiscono per un secondo, per poi mandare a cagare JBL e riprendere a farsi i cazzi propri. Ma Lo Monaco non si arrende “dai, per piacere, state a sentire un attimo!!”. Più per pietà che per interesse, si decide di sentire cosa ha da dire il banfer “domani, pomeriggio, alle 15 e 30 la squadra dei pulcini della Pegliese allenata da me farà il suo esordio giocando contro il Busalla in Via Ungaretti." Krajiceek, che stava facendo la schedina, dà subito vinto al Busalla. ”...sarebbe bello che qualcuno venisse a vedere”. Naturalmente nessuno è disponibile ad andarci, ma Attila pensa che non sarebbe poi così male, e così dice che lui ci andrà così come Baresi che viene arruolato come dirigente, per poi fargli far fare l’arbitro, visto che nella categoria pulcini non c’è di arbitro federale, ma deve farlo uno dei dirigenti delle due squadre. Ma siccome quest’anno non sono state ancora fatte le classiche iniziative di gruppo settimanali, nelle quali ognuno è invitato a partecipare che chi non viene non viene neanche al venerdì, Attila decide che è l'ora di iniziare e così la partita di JBL diventa la prima iniziativa settimanale dell'anno, ma siccome non vuole calcare la mano, già nelle prime settimane, Attila decide che non dovranno partecipare tutti, ma che verrà effettuato un mega-sorteggione, stile Fantozzi per la Coppa Cobram, dove chi verrà estratto, potrà scegliere se venire a vedere la partita della squadra di JBL, o non venire e saltare anche al venerdì, una bella pagina di democrazia, insomma. Così, nel silenzio più totale, dove si sente solamente pregare qualcuno, si procede al sorteggio. Nicolò, che estrae i biglietti perché essendo ancora un raaaaagaaazzoooo è l'immagine dell'innocenza e quindi nessuno pensa che possa fregare, tira su il foglietto e lo passa ad Attila, che con fare teatrale lo apre e lo legge “Tarzan !!”. Nel silenzio, più totale, si sente un tonfo pauroso, ci si gira e si vede Tarzan e i suo cento chili che sono svenuti di faccia sul tavolino in legno dello spogliatoio, sfondandolo. Si procede, secondo biglietto, Attila legge “Padrinoooo!!”, tutti a dare pacche sulle spalle al Miche che si schermisce “ma non sono mica io il Padrino, io sono il Caccaro!!” e Attila “e no, caro Meridio, ha rotto il cazzo per mesi che non volevi più essere chiamato Caccaro e ora rivuoi quel soprannome? No, no, tu sei il Padrino e tu te ne vieni a vedere la partita di JBL, o meglio, puoi anche non venire, ci mancherebbe altro, ma come se rifiutassi una convocazione in nazionale,  venerdì prossimo non giochi". Così il Miche si vede costretto ad accettare, così come altri dei quali non stiamo a raccontarvi la reazione perché è sempre lo stesso tentativo puerile di sottrarsi all’agonia della partita di Mr. Riccardo. L’appuntamento è appunto per sabato alle tre davanti al Risveglio. Zico ne approfitta per rinverdire un vecchio sogno di quando era un ragazzo, e arrivando a palla nella curva, va a schiantarsi con la sua Smart nella vetrina